Ma questa copertina colorata e particolareggiata, dice qualcosa al
fans del Progressive Rock? Personalmente mi fa venire la voglia di
comperare questo doppio cd a scatola chiusa, questo perché
io sono un estimatore del genere. In realtà vi sto mentendo,
lo acquisterei a scatola chiusa ugualmente perché conosco questa
band francese ed ho, non a caso, tutta la loro discografia e con “Le
Ver Dans Le Fruit” sono già all’ottavo sigillo
da studio in 13 anni di carriera. Un crescendo caratteriale e tecnico
stupefacente, uno stile proprio ed un mix di tendenze ampio che spazia
dal New Prog al Metal, passando anche per gli anni ’70.
I Nemo sono JP Louveton (voce e chitarra), Gillaurne Fontaine (tastiere),
Lionel B Guichard (basso) e JB Itier (batteria).
Cosa trattano i Nemo nei testi è argomento annoso e quanto
mai attuale, il discorso è incentrato sulla società,
chi trama dietro al popolo per renderlo come una pecora? Partiti politici?
Organizzazioni religiose? Compagnie commerciali? Loro ci consigliano
di fare attenzione a tutto, persino ai Nemo stessi! In parole povere
di non fidarsi di nessuno, però della loro musica io mi fido
eccome!
Attenzione e cura per i suoni e gli arrangiamenti, il tutto sempre
a disposizione della melodia, perché il Prog proposto non è
esclusiva vetrina di tecnica e muscoli. La band negli anni ha sempre
dosato bastone e carota e questo credetemi, non è sempre facile.
Ascoltate l’intro del cd1 con le coralità, “Stipant
Luporum” è ricco di storia Prog anni ’70, tanto
per mettere subito le cose in chiaro.
Strambano con “Trojan (Le Ver Dans Le Fruit)” in terreno
casalingo, ossia in uno stile a loro confacente, fra il Metal ed il
Prog, quasi nove minuti di cambi di ritmo ed intriganti assolo, il
tutto sopra riff compiacenti. Quello che convince di questo quartetto
è l’insieme, così la capacità di scrivere
canzoni mai scontate, sempre ricche di particolari, colorate e vigorose.
Goduriosa risulta “Milgram”, a tratti ampia e solare,
Più ricercata nelle melodie “Verset XV”, con un
delizioso solo di chitarra e qui al proposito vorrei soffermarmi per
un momento, perché il concetto riguarda un argomento attuale,
quello delle band di oggi. Più passano gli anni e meno si ascoltano
assolo nelle canzoni Rock e questo oltre che essere un controsenso
è altamente penalizzante, non bastano solo riff per fare una
canzone, tutto ricade altrimenti in noia mortale! Detto questo sottolineo
il brano in questione, ascoltatelo e capirete il piacere di ascoltare
Prog.
Inutile scendere in dettagli, sono due cd di incredibile fruibilità,
scorrevoli e godibili come raramente mi accade negli ultimi anni di
ascolti. Magari voi che leggete vorreste dei paletti di riferimento
più precisi, bene, voglio dirvi che i Nemo sono i Nemo e basta,
tuttavia li consiglio a chi ama Spock’s Beard, Dream Theater,
The Flower Kings e Moon Safari su tutti.
Sono orgoglioso di affermare una mia convinzione, cioè che
il Prog non morirà mai, fra alti e bassi ci sarà sempre
chi lo terrà in vita ed i Nemo sono fra questi, sareste eventualmente
voi ad uccidere un poco il genere semplicemente ignorandoli. Almeno
date ad esso la chances ascoltandoli. MS
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