Rock Impressions

Neverness - Cuentos de Otros Mundos Posibles NEVERNESS - Cuentos de Otros Mundos Posibles
Musea
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog
Support: CD - 2007

La Spagna è una terra che ha una particolare vocazione prog, non ha molti gruppi, ma la qualità spesso è piuttosto interessante, questi Neverness si sono formati nel ’98 e questo è il loro secondo album, ma non avendo sentito la loro prima fatica non posso fare dei paragoni diretti. Il genere proposto da questi progsters latini è un intrigante blend di influenze classiche, King Crimson, Floyd… venate da un hard rock viscerale che ricorda un po’ i Deep Purple, ma anche varie formazioni minori di hard prog, in particolare della scena settantiana tedesca.

L’album è diviso in sei tracks mediamente lunghe, che alternano parti cantate in lingua a lunghe cavalcate con continui duelli fra tastiere e chitarra, un mix epico ed energizzante con delle chitarre heavy dosate con misura, che sanno anche essere controllate quando serve e poi sono capaci di liberarsi in partiture serrate e coinvolgenti. La sezione ritmica è all’altezza, esprime una buona tecnica e sostiene adeguatamente il lavoro dei solisti, il cantato è dosato con parsimonia, lasciando ampio spazio a lunghe performances strumentali che sono la vera forza della band.

“Pachamama” apre con un’atmosfera tribale che ha il sapore della terra, poi parte una sezione propriamente prog dal sapore epico, si tratta di prog piuttosto classico, ma con un sound che suona al passo coi tempi, davvero intrigante. “Muro de Cristal” è molto hard oriented, ma sono ben presenti anche gli elementi progressivi, di sicuro un brano che ameranno moltissimo tutti gli amanti del prog più grintoso, molto belle le parti strumentali. “Mi Mundo al Revés” è molto più onirica, le parti cantate sono un po’ leziose, come accade spesso coi gruppi ispanici, ma come ho già detto quelle strumentali sono prevalenti e rendono più digeribile il tutto. “Sin Horizonte” attacca con un giro di tastiere piuttosto prevedibile, ma poi entrano le chitarre ed inizia la parte migliore dell’album, che da qui fino alla fine assume dei connotati epici di grande intensità espressiva. Alcune parti di questo pezzo mi hanno fatto pensare ad un improbabile mix fra Pink Floyd e i Black Sabbath di Mob Rules. “Desde el Silencio” è uno degli apici compositivi del disco, un brano ricco di situazioni diverse, che possono essere svelate solo da un ascolto attento. Si conclude con la lunga “Mundo de Locos”, che con oltre dodici minuti di prog intrigante mostra le vere capacità del gruppo, il brano regge e pone i Neverness tra le nuove realtà prog da tenere sott’occhio.

Questi ragazzi propongono un prog ancora legato a vecchie sonorità e ad un modo consolidato di interpretare il genere, sono molto piacevoli e hanno proposto soluzioni intriganti, ma se continuano su questa strada avranno un pubblico molto selezionato. GB

Sito Web
Per un assaggio: http://www.myspace.com/nevernesslive


Indietro alla sezione N

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |