Alessandro Bevivino ha un trascorso metal in stile Pantera, ma da qualche anno porta in giro un progetto tutto nuovo all’insegna di un genere che lui definisce Western Metal. Oggi Alessandro suona acustico, ma il suo passato in qualche modo è parte viva del suo presente e la sua musica ne risente, quindi dovete pensare ad una musica si acustica, ma poco riposante. Lo stile western del nostro è “sporcato” da un cantato decisamente ruvido, un po’ Axel Rose e parecchio “drunken”, se mi passate il termine. Pensate ad una versione molto sguaiata e ruvida di Nick Cave oppure mi viene in mente una b-side dei Lords of the New Church, che temo pochi conoscano, ma che era un buon esempio di western “sguaiato”, dal titolo “Gun Called Justice”.

Il disco è composto da quindici brani tutti molti intensi, Alessandro canta e suona la chitarra ed è accompagnato da Alex Parpinel, anche lui impegnato con la sei corde e da Eric Lucon al basso. Con questo progetto in mente, Bevivino ha costruito un album ricco di passione e decisamente originale. Il suo western metal è sporco e cattivo e sono convinto che tanti della mia generazione (e anche qualche altra successiva) troveranno davvero divertente questa parodia goliardica dell’epopea western, dico questo perché vedo che molti giovani oggi non sono più attirati dalle storie del west, ma noi siamo cresciuti giocando ai cowboy e agli indiani e oggi con la musica di Bevivino possiamo tornare a sentirci un po’ tutti degli sporchi cowboy assiepati in un lercio saloon popolato di messicani ubriachi e prosperose meretrici, bari svelti con la pistola e bounty killer in cerca di gloria, insomma tutta una combriccola poco raccomandabile, del resto sto parlando ai metallari, quelli puri e duri, ma che sono capaci anche di commuoversi e di sognare come bambini. La musica di questo disco è capace di fare tutto questo, è acustica, ma può benissimo piacere al più inossidabile dei metallari.

Un disco che mi è davvero piaciuto per la sua forza e la sua personalità, sono convinto però che la dimensione migliore della musica di Bevivino sia quella live, per cui spero di poter presto assistere ad uno dei suoi show, nell’attesa mi godo i suoi cd. GB

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