L’influenza
dei Porcupine Tree ha colpito ancora , ma nella musica degli olandesi
NSC ci sono momenti che ricordano anche i Pink Floyd (ben presenti
anche nell’immaginario sonoro della band di Wilson) e gli ultimi
Marillion. La band è al secondo disco, anche se il debutto
era autoprodotto ed era più un progetto solista del leader
Adrian Jones, inoltre questo disco è offerto gratuitamente
in download sul sito ufficiale della band.
Attualmente la band è composta da quattro elementi, Adrian
che suona chitarra, basso e tastiere, Marc Atkinson voce, Brendan
Eyre tastiere e Neil Quarrell basso. Il disco si compone di cinque
brani mediamente lunghi e molto atmosferici, la band predilige le
atmosfere tristi e introspettive, ben rappresentate dalla copertina
del sempre più bravo Ed Unitsky, che in questa occasione si
esprime in un inetito (almeno per me) bianco e nero. Musica riflessiva
quindi e poco viscerale. “Reality Check” assume toni quasi
epici, da classica overture, il brano è strumentale e ricco
di passione. “Threads” ha una partenza decisamente Floydiana,
con una chitarra sognante, poi si avvicina di più ad altri
modelli, soprattutto con l’entrata del singer, che canta in
modo sofferto e delicato, a volte anche troppo, si riscatta con l’assolo
di chitarra che non mi è dispiaciuto, comunque resta un episodio
piuttosto prolisso. Questa connotazione malinconica è particolarmente
evidente in “Falling to Pieces”, già il titolo
è molto chiaro, la musica è l’esatta trasposizione
del concetto in musica, francamente un po’ depressiva. Non è
che le composizioni non siano belle, anche “Traces” presenta
delle soluzioni armoniche ben costruite, ma tutti brani con una medesima
visione triste alla lunga possono stancare se si vivono emozioni diverse
da quelle descritte. La conclusiva “Thicker Than Water”
risveglia la mia attenzione solo dopo oltre la metà, quando
finalmente si elettrifica e parte un crescendo emozionale, che però
mi fa rimpiangere quelli proposti dagli ultimi Anathema.
I NSC sono una band interessante, ma devono dar vita ad un songwriting
più vario e un po’ meno malinconico, altrimenti resteranno
una delle tante band inserite in un filone senza sbocchi, speriamo
si ravvedano. GB
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