I tedeschi hanno sempre avuto un grande gusto per il metal melodico, penso che tutti quelli della mia generazione abbiano ascoltato a nastro gli Scorpions e sappiano bene come negli anni ottanta era difficile battere i germanici in questi territori, per questi Nine-t-Nine sembra che il tempo non sia passato e che gli anni ottanta per loro siano rimasti come un punto fermo nel panorama musicale. La band è giunta al secondo album ed è composta da ben sette elementi, due vocalist, due chitarre, tastiere, basso e batteria, ma questi sono solo dettagli. In particolare penso sia giusto sottolineare che il cantate è in possesso di una voce veramente adatta al genere musicale trattato, non è un outsider, ma la sua timbrica è potente e pulita al punto giusto.

Il disco è tutto un concentrato di metal melodico di gran classe, con melodie sempre molto ben riconoscibili e una base energica che pompa incessantemente, anche se sempre al servizio del brano, rispetto ai classici del genere non ci sono novità di rilievo. Brani grintosi si alternano a power ballads dal fascino innegabile, ma latita completamente l’originalità. I tredici brani si susseguono con un buon ritmo e spesso si nota lo spessore della band che dimostra in più di un’occasione di saperci davvero fare, ma il difetto latente di questo album emerge spesso e volentieri, in fondo si sente spesso la mancanza di originalità. Di certo il metal melodico non è un genere che va molto di moda di questi tempi e ci sono pochi gruppi, per cui i 9t9 potrebbero trovare un loro pubblico, ma chi è cresciuto con queste sonorità dubito si senta veramente attratto da questo cd.

Non voglio dire che Keep the Flame Alive sia un disco nostalgico, ma di certo non è un album che guarda al futuro. Lo spessore della band è la prova che ci troviamo di fronte a musicisti che credono in quello che fanno, ma penso sia lecito aspettarsi qualcosa di più. Comunque sia il titolo è molto nostalgico. GB

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