Il nome di Doris Norton è legato a quello di Antonio Bartoccetti
(Antonius Rex, Jacula), sua compagna e al tempo stesso importante
musicista sperimentale, la sua ricerca nel campo della musica elettronica
e computerizzata è stata apprezzata da importanti software
houses come la Apple. Parapsycho è il suo secondo album, che
la Black Widow ha ristampato in questa bella edizione. Al fianco della
conturbante Doris, che suona parecchie tastiere, in particolare Roland,
troviamo lo stesso Bartoccetti al basso e chitarra synth, Alex Cooper
al Flauto, Mike Lee alle chitarre, Andy Jackson alla batteria e come
ospiti troviamo a sorpresa Tullio De Piscopo alla batteria acustica
e Hugo Heredia al flauto in un brano.
Il disco parte conl’hard rock trascinante della title track,
l’atmosfera è quanto mai dark, come da tradizione di
famiglia, i suoni sono caustici e Doris canta con una voce che fa
davvero impressione, una perla del dark sound di sempre. “Ludus”
ha il sapore di certe colonne sonore settantiane, una piece venata
di un romanticismo malato, con un bel crescendo prog finale. Con “Psychic
Reserch” entriamo nella sperimentazione più ardita, il
brano mantiene quello che il titolo promette, elettronica a manetta
in un caleidoscopio di suoni siderali, che pescano dalla kosmiske
musik più visionaria e vanno oltre e diventa anche molto spettrale.
Anche “Telepathia” è molto cinematografica e sembra
uscita da un film di Dario Argento, non avrebbe certo sfigurato nel
repertorio dei Goblin. Molto prog “Hypnotised By Norton”,
incanta il continuo rimando fra flauto e sintetizzatori, con un bel
groove sottostante, che regge le scorribande, peccato che un brano
così evocativo sia uscito in un epoca in cui tutto stava cambiando.
La delicata “Tears” è ancora una volta molto cinematografica,
evidentemente la Norton deve avere un forte passione per le musiche
da film. Il dark più nero torna in “Obsession”,
altro pezzo molto duro e ricco di idee. Chiude la parata l’oscura
“Precognition”, ancora grande sperimentazione, uno space
rock oscuro e spettrale come non mai e i brividi ancora una volta
non mancano.
Confesso che non conoscevo la carriera solista della Norton, ma mi
sembra incredibile che un disco così immaginifico sia rimasto
praticamente dimenticato per tutti questi anni. Ci sono davvero tante
idee interessanti in questo lavoro, ce ne sono anche alcune prese
in prestito dal mondo del cinema, ma la rielaborazione della nostra
è davvero intrigante e meritevole di attenzione. Non è
mai troppo tardi per rivalutare un disco che merita. GB
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