Non
mi sorprende che questo gioiellino sia stato pubblicato dalla piccola
Go Down Records dell’amico Leo, conoscendo ed apprezzando la
genuina passione che lo anima, e che lo spinge a compiere operazioni
che pochi altri patrocinerebbero! Una scelta coraggiosa, che solo
una vera indie (termine in questo caso reale, sublimando questa la
vera autentica missione che alle etichette indipendenti spetta) poteva
portare a compimento.
I dischetti in oggetto contengono rispettivamente, quello audio registrazioni
tratte da esibizioni che videro i nostri protagonisti nel periodo
che va dal 1985 al 1987 (ma le tre succulente bonus risalgono addirittura
al 1982!), su palchi italiani e tedeschi, mentre il DVD ci riserva
immagini live (anche tratte dagli archivi della rete nazionale) accompagnate
da interventi di artisti notissimi (Gianni Maroccolo, Cristiano Godano,
Max Pezzali, Marco Pastorelli) ed addetti ai lavori (Giordano Sangiorgi
del MEI, Max Dal Pozzo di Misty Lane fra gli altri), che contribuiscono
colle loro testimonianze autorevoli a rievocare quanto i Not Moving
crearono, dilatando la fama aleggiante attorno ad essi e trasponendola
fino ai nostri giorni, avvalorando la loro iscrizione negli annali
della storia del rock italiano, quello più genuino e ruspante,
scevro da compromessi e talmente dotato da meritarsi una riconosciuta
dimensione internazionale.
Una compilazione curata personalmente dai Not Moving, e già
mi immagino la gioia e l’eccitazione che dovettero pervadere
il buon patron della Go Down, allorquando si incontrò per la
prima volta con Lilith e Tony “Face” Baciocchi, dovendo
mettere a punto il progetto! Vi si respira l’atmosfera incendiaria
che la citata, istrionica Lilith (una vera e propria dark lady dotata
di gran carisma, in un’epoca che vedeva ben poche ragazze cimentarsi
con certa musica, e che nel gruppo trovava una valida spalla nella
tastierista Maria Severine), Dome La Muerte e compari sapevano creare
ad arte, in virtù di una presenza scenica e di una carica espressiva
che non trovavano pari, né fra i patri confini né all’estero.
Così, fra i ritmi scellerati delle depravate “Dog day”,
“Baron Samedi”, “Cocksucker blues” (firmata
Jagger-Richards) e le situazioni morriconiane della stupenda strumentale
“(We’ll ride until) the end” (ma Carl McCoy, da
poco riappropriatosi delle insegne Fields Of The Nephilim, altro seguace
della coppia formata dal celeberrimo compositore italico e dal maestro
Sergio Leone, avrà mai avuto modo di ascoltarla? Forse troverebbe
la forza di coverizzarla!), si scorrono le tappe della vicenda Not
Moving (preciso inoltre che diversi pezzi sono inediti), esempio esaltante
di come pure in Italia si sapeva/sappia fare rock’n’roll!
Il booklet contiene due preziose testimonianze: la prima è
di Federico Guglielmi, che negli anni trattati era nota penna del
Mucchio Selvaggio, e che produsse due dischi della band, la seconda
di un altro giornalista, Luca Frazzi. Ancora dichiarazioni d’amore
e di rispetto rese nei confronti di un gruppo che seppe meritarsele
senza ricorrere a falsi atteggiamenti, all’ostentazione di pose
delle quali altri abusarono, finendo per scivolare nel parodistico;
impedibile in oltre la selezione di scatti riprendenti i musicisti
in situazioni live o in momenti di pausa o di svago, utili per percepire
vieppiù lo spirito che animava i nostri.
Una band, Not Moving, che bucò l’incerta galassia new-wave
nazionale, e che divenne in breve la bandiera del nascente movimento
garage/sixties, corroborato da robuste iniezioni psych. Un suono magari
derivativo, ma reso colla forza e colla sfrontatezza di autentici
losers del rock. Si, perché questo è solo rock’n’roll,
ma a noi piace, dannatamente! Grazie Leo, grazie Not Moving! AM
|