Fra
le mani abbiamo l'album di debutto per questa frizzante band italiana.
Il gruppo propone un rock grintoso che combina elementi new wave ottantiani,
nelle melodie intessute con le tastiere e per l'uso delle voci ed
elementi metal più moderni.
I gruppi di riferimento sono: Depeche Mode e Cult primo periodo su
tutti (penso a quelli di She Sell Sanctuary e Ressurection Joe), in
particolare dei secondi hanno proposto la cover di "Rain"
sul singolo.
La bio li definisce come la nuova sensazione Gothic metal italiana,
ma in effetti parlare di musica gothic può essere un po' fuorviante,
perché mancano del tutto certe atmosfere cupe e malsane, c'è
invece un rock vagamente malinconico sostenuto da ritmi trascinanti,
la cui forza esplode in brani come "Cities and Faces" e
"U Got Mine", mentre i ritornelli tipici e furbetti del
pop inglese degli eighties sono chiaramente espressi nell'iniziale
"Transistor Fate" e nella conclusiva "Over the Sun",
che sembrano davvero uscire da un vecchio disco di quel periodo. Era
inevitabile che certe melodie venissero rinfrescate dopo vent'anni
come è successo anche per altri generi musicali e forse ora
è il momento del pop ottantiano, che, irrobustito da arrangiamenti
più metallici e sostenuti, perde quella fastidiosa patina prettamente
commerciale e disimpegnata che spesso lo rivestiva.
Undici tracce tutto sommato personali e che mostrano un gruppo che
ha carattere e che è piacevole ascoltare. GB
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