Gary
Numan è stato fra gli artisti Post Punk e New Wave più
personali, pur avendo egli proposto musica molto commerciale, dove
per "commerciale" si intende un pop fruibile e destinato
ad una larga audience e non una musica easy listening esclusivamente
da classifica.
Le sue sperimentazioni elettroniche hanno, infatti, aperto la strada
ad una lunga schiera di gruppi che, con alterno successo, hanno monopolizzato
la scena musicale inglese per un intero decennio. La sua vita artistica
è costellata da successi internazionali e da riconoscimenti
importanti, fra cover e collaborazioni possiamo citare Smashing Pumpkins,
Marilyn Manson, Foo Fighters, Nine Inch Nails e Fear Factory, penso
vi possa bastare per comprendere la caratura di questo artista.
Oggi esce sul mercato con un nuovo disco denso di umori claustrofobici
e industriali. Elettronica cupa senza più concessioni a melodie
ballabili, un inquietante viaggio nella psiche con ritmi martellanti
e suoni ovattati. Siamo lontani anni luce da quanto proposto a inizio
carriera, ma quale sarà la vera anima di Numan? Forse le previsioni
apocalittiche di fine millennio hanno spento l'euforia e la spensieratezza
di inizio ottanta, ma la nuova direzione intrapresa suona assolutamente
convincente e personale per fugare qualsiasi dubbio. Il groove dei
pezzi è avvolgente anche se un tantino ripetitivo, ma la tensione
rimane sempre molto alta.
Abbiamo una vera opera di dark elettronico che, come i capolavori
del passato, saprà lasciare un segno negli anni a venire. E'
proprio vero che la vita è piena di sorprese, bentornato Gary!
GB
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