Se ci prendiamo l’onere di andare a spulciare accuratamente
gli anni ’70 in ambito Rock, allora ci accorgiamo che questo
periodo è costellato di micro opere degne di nota. Molteplici
sono gli album che fanno della Psichedelia, oppure del Prog Rock,
Hard Rock e simili, un mondo tutto da scoprire. Non si finisce mai
di stupire, vuoi perché allora alcuni album sono stati male
distribuiti e stampati in poche copie, oppure vuoi per un pubblico
probabilmente saturo di questo genere di sonorità, visto che
queste partono già dagli anni ’60, rimane il fatto che
i collezionisti hanno il loro bel da fare e curano con estrema gelosia
la copia a propria disposizione valutandola spesso con un prezzo elevato.
A questo punto subentrano le beneamate (o odiate a seconda se si possiede
la copia originale) ristampe, spesso ri-masterizzate, a portare giustizia
a questi lavori oramai impolverati giacenti nell’oblio. Nascono
addirittura case discografiche apposite per questo tipo di lavoro.
Non è però questo il caso della Psych Up Melodies di
Fabrizio Di Vicino che invece lavora con band odierne, ma resta anche
attenta a certi prodotti datati e sempre Psichedelici. Si va a riscoprire
un album molto interessante, quello dei francesi Nyl, nati dai Cheval
Fou per mano del chitarrista Michel Peteau e del batterista Stéphane
Rossini. Qui si avvalgono di vari collaboratori fra i quali spicca
il bassista dei Magma, Jannick Top. Questo unico album che ci relegano,
viene anche ristampato nel 1993 dalla Legend Music, e nel 2011 appunto
dalla Psych Up Melodies, mentre l’originale è datato
1976 ad opera della Urus Records.
Il disco è suddiviso in due blocchi, il primo è l’album
completo formato da otto canzoni più una bonus track, il secondo
è l’operato live della band. La musica proposta è
infarcita di influenze quali il Krautrock, Free Jazz e il sound di
alcune band come Amon Duul, Magma, Gravity Train, Pink Floyd ed Ange.
L’artwork del libretto che accompagna il cd è documentato
di foto degli anni che furono. Il suono del disco è buono.
Il disco si apre con un brano della durata di otto minuti dal titolo
“Nyl” impreziosito da un flauto. Subito le carte sono
in tavola, le chitarre psichedeliche giocano un ruolo fondamentale,
così il ritmo insistente, tutto molto Space Rock, ma anche
Zeuhl. Basta chiudere gli occhi e vi troverete a volteggiare nella
stanza a braccia aperte. Si tira il respiro con la successiva “Abery”,
vera e propria canzone che questa volta non volge all’improvvisazione,
bensì alla melodia con strofe e ritornello. Voce leggermente
acida ma gradevole in un pezzo al confine della ballata. Il profumo
degli anni ’70 si sprigiona in tutto il suo fulgore in “Nyarlathotep”,
da qui in avanti tutti brani brevi ed incisivi, ricchi di cambi di
tempo ed umorali, ecco l’accostamento anche al Progressive Rock,
come nella jazzata “Shatt” ed il suo sax. Un encomio a
parte per l’acustica “Ailes D’Or” cantata
in lingua madre, il francese. Il pezzo gioca anche sulle voci maschili
e femminili. A gusto personale, ritengo “Ibha” uno dei
momenti migliori dell’album, ottima Psichedelia, pur essendo
la conclusiva del primo blocco. Segue la breve bonus track, leggiera
e impalpabile, fra suoni insistenti di sottofondo fatti con la chitarra
ed il sax in evidenza.
La seconda ondata del disco, quella live, porta con se altre sorprese,
come una scappata nel mondo improvvisato e rumoristico dei primi Pink
Floyd in “Jaguar I” e “Jaguar II”. Qui si
evince la carica espressiva ed emotiva che queste band in sede live
riescono a rovesciare sul pubblico, veri e propri trip sonori senza
ritorno.
Un complimento per la Psych Up Melodies, con l’auspicio di incontrare
nel tempo altre perle come questa, capisco che scavare è difficile
e che non sempre si trovano album di una certa qualità, tuttavia
la speranza è sempre l’ultima a morire. Un disco che
consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere e degli anni ’70
in generale. Perla. MS
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