Il
Giappone trova in questa formazione uno degli esempi più validi
di jazz rock.
Le radici di questo sound affondano nella scuola di Cantebury, nel
genio di Zappa e nel movimento RIO, siamo agli estremi del genere,
il linguaggio è minimalista, ma allo stesso tempo terribilmente
complesso, con i musicisti che spesso sembrano improvvisare in piana
libertà, anziché seguire rigidamente delle partiture
ben precise.
Il progetto è stato messo in piedi dal tastierista genialoide
Kazuto Shimizu che ha fatto parte di molte formazioni nipponiche di
grande spessore fra cui Arepos, Killing Time, Shingetsu e Tipographica.
Le dieci tracce per lo più strumentali che compongono questo
CD mostrano da un lato le indiscutibili doti tecniche dei strumentisti
coinvolti e dall'altro lato la voglia di fare musica in totale libertà
espressiva. In particolare dominano il violino di Yuriko Mukoujima
sempre in evidenza e i fiati, mentre la sezione ritmica è veramente
fantasiosa.
Questo disco è piuttosto difficile, ma è di quelli che
ogni volta che lo ascolti ne cogli degli aspetti sempre nuovi. GB
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