Mirror Palace è il quarto disco di questa formazione belga,
che ha iniziato la propria carriera nel ’95 e che si è
fatta notare grazie a varie apparizioni in festivals europei. Il sound
di questi musicisti è un mix di influenze che partono dai Typo
O Negative ai Paradise Lost e arrivano ai Pain Of Salvation più
cattivi e ai Cradle Of Filth, in altri termini è un concentrato
di osuro prog metal molto estremo e brutale.
Il disco parte piuttosto bene con l’incisiva “Mould”,
un brano sofferto e ben bilanciato fra inserti prog e partiture estreme,
nella prima parte non prevale nessuna delle due componenti e tutto
funziona abbastanza bene, poi nel finale il metal estremo prende il
sopravvento e la componente prog non esiste più. La traccia
seguente è la title track, un brano delirante, le tracce synphonic
prog sono appena accennate nel bridge, per il resto è solo
una tipica cavalcata densa di malvagia forza distruttiva. “Cruel
Sacrifice” riesce a fare anche di peggio, ci sono delle ingenuità
compositive disarmanti e tutto il brano nel suo complesso è
una parodia di tutti i generi chiamati in causa dal gruppo. I brani
si susseguono uno dopo l’altro, ma l’impressione è
che il gruppo continui a ripetere continuamente la stessa identica
formula girandola e rigirandola senza nessuna pietà per chi
ascolta il cd. Di idee se ne sentono davvero poche.
A me non dispiace un po’ di metal estremo, ma quando tutti i
brani hanno le stesse identiche strutture armoniche e non ci sono
vere variazioni sul tema, allora non riesco davvero a trovare degli
appigli per salvare un disco come questo. Speriamo che la prossima
volta il gruppo tiri fuori qualche cosa di un po’ più
vario. GB
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