Rock Impressions

Odessa - The Final Day ODESSA - The Final Day, Il Giorno del Giudizio
Lizard Records
Distribuzione italiana: BTF
Genere: Hard Prog
Support: CD - 2008


Il territorio musicale italiano è davvero strano. Se andiamo a considerare le vendite discografiche ed i media, ne esce fuori un quadro netto e ben distinto, ossia una inclinazione verso un commerciale in stile americano ed inglese. L’essere è sopraffatto dall’apparire, i video musicali hanno il potere di dettare legge e mostrare musica per il corpo. Ma il commerciale in verità non è sinonimo di bassa qualità, se fatto bene serve per rendere il brano di facile memorizzazione. In fondo la musica serve per questo, distrarre e farci staccare per un istante dalla realtà. Un film per le orecchie.

Per questo ho esordito dicendo “Il territorio musicale italiano è davvero strano”, perché malgrado le vendite e l’interesse della maggior parte degli italiani propenda verso un certo tipo di musica, c’è ancora chi coltiva la passione per quella della mente. I marchigiani Odessa riescono a fare di più, unire il commerciale con il Progressive Rock, musica cosiddetta “dotta” per eccellenza. Si parla sempre di Rock e dalle radici profonde. Vengono analizzati gli anni ’70 ed allo stesso tempo assimilati, il brano tributo agli Area dal titolo “Cometa Rossa” la dice lunga sulla cultura di questo quartetto. Parlando di Area non si può non pensare a Demetrio Stratos ed alla sua incredibile voce, Lorenzo Giovagnoli oltre che il tastierista degli Odessa, è anche ottimo vocalist dalle qualità importanti.

La band si forma nel 1998 proprio per opera di Giovagnoli e nel 1999 esordiscono con “Stazione Getsemani” per la Mellow Records. Nella loro carriera partecipano a molti concorsi e manifestazioni, fra cui citiamo “Pescarock”, “Fa Note”, Prog Sud”, Baja Prog” e molte altre, tutte con grande successo. Attingono anche da band quali Led Zeppelin, Deep Purple, King Crimson, da qui l’inclinazione verso un Hard Prog davvero interessante.

Questo è “The Final Day”, un viaggio fra la memoria ed il suono moderno. Un sound fresco, come nell’irresistibile refrain iniziale di “Final Day”. Il basso di Valerio De Angelis e la batteria di Marco Fabbri compongono una ritmica precisa e pulita. Le chitarre di Giulio Vampa disegnano ottime geometrie sonore e spesso trascina l’animo dell’ascoltatore in mondi fantasiosi grazie ai solo brevi ma ricchi di adrenalina. Alcuni brani sono cantati in inglese, mentre la maggior parte in italiano. Il cd è composto da dieci tracce e la produzione sonora è buona. Ascoltando “Viene La Sera” balzano in mente tutti i dipinti sonori di band come La Locanda Delle Fate e via dicendo, ma ecco la genialità degli Odessa, un ritornello ammiccante, gradevolissimo ed uno sprazzo addirittura di Reagge. Questa è la filosofia di “The Final Day”, musica per piacere e per piacersi, insomma un prodotto per tutti. “Taxi” è un altro passo verso questo credo, senza disprezzare frangenti impegnati, ricolmi di vecchie influenze Prog. Trascinante l’Hard Rock di “Compra”, mentre per il mio metro di giudizio la strumentale “Senza Fiato” è un eccellente tassello nel grande puzzle del Progressive Rock Italiano. Svariate le sorprese in questo ultimo lavoro degli Odessa e non voglio svelarvi tutto, l’ascolto vi premierà.

“The Final Day” è un lavoro anima e corpo, dove la mente ed il cuore sono tutti e due appagati, non ignoratelo, c’è gente che scommette duramente sulla qualità. MS

Altre recensioni: Stazione Getsemani XXV


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