Gli
Operanoire sono una promettente formazione italiana di gothic metal
al debutto discografico, bisogna subito segnalare che il gruppo ha
sia il look giusto che la forza espressiva musicale necessaria per
sfondare in questo genere musicale, ma riconosciuti i meriti bisogna
anche ammettere che la dipendenza dai maestri del genere è
ancora molto elevata.
Si parte dai Sister Of Mercy di brani come la bellissima Marian per
arrivare fino ai 69 Eyes e qualcosa degli HIM, la voce stessa del
singer William è cavernosa ed evocativa come quella del vocalist
dei Sisters e spesso siamo così vicini da sfiorare il plagio.
Nonostante questa propensione nostalgica bisogna anche riconoscere
che la musica degli Operanoire è molto ben fatta e ben suonata,
del resto non è il primo gruppo che si rifà alla lezione
dei maestri del genere e non sarà nemmeno l’ultima, va
perciò dato atto al gruppo di essere riusciti a ricreare un
sound convincente e coinvolgente, che non mancherà di piacere
agli appassionati di certe sonorità. Dal vivo poi questa formula
deve rendere parecchio e sono convinto che sul palco questi ragazzi
possono dimostrare tutto il loro valore.
Nove sono i brani originali a cui si aggiunge una lancinante cover
di Heroes, rivisitata in chiave goth molto suggestiva ed interessante
anche se non scorrevole come l’originale. In chiusura troviamo
anche la versione mix del primo singolo “Never & Ever”,
una traccia da ascoltare prima di decidere un eventuale acquisto.
Oggi è difficile essere originali e innovativi, ma è
difficile anche rifarsi ai propri idoli senza essere banali o scontati.
Gli Operanoire ci provano e devo dire che il loro disco mi è
piaciuto, anche se spero che col tempo sappiano maturare uno stile
più personale e riconoscibile e allora potrebbero anche riservarci
delle gradite sorprese. GB
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