Qui gli appassionati di band come Pride Of Lions, Ten, Silver e così
via, devono segnarsi nel proprio tacquino il nome di questa band svedese.
AOR di ampio respiro, ossia dalle melodie ariose, come il genere ci
ha abituato da anni ed anni. Questo in effetti è il pregio
ed il difetto di questo debutto solistico del chitarrista svedese
Robin Vagh.
Sin dall’eccellente copertina ci si rende conto in quali territori
si va a parare e la grafica non tradisce l’ascolto. Dodici brani
che alternano gioia, grinta e solarità a melodie mielose, tanto
care agli amanti del genere. Assieme a Robin troviamo undici special
guest che si alternano agli strumenti, Anders Rosell (batteria), Christian
Muhr (batteria), Magnus Frid (batteria), Jan-Ake Jonsson (basso),
Johan Sjoberg (basso, tastiere), Per Broddesson (chitarra), Tom Rask
(tastiere), Ronnie Hagsted (voce) e Jonas Blum (voce).
Poche le sorprese sonore dunque, anche se diciamo la verità,
il genere è questo e di sorprese non ce ne devono essere molte,
piuttosto belle melodie. Di questo statene certi, “Optimystical”
ne è ricolmo. Disco perfetto da ascoltare anche in auto con
l’aria che ti batte in faccia. Ottime le prove dei vocalist,
mentre la produzione sonora è al limite della sufficienza,
un suono più cristallino e penetrante avrebbe fatto fare al
prodotto un passo in più. Un disco che scivola via come l’olio,
cinquantadue minuti di buon Rock che fa bene allo spirito ed al sangue.
Va da se che non emerge un brano su tutti, nell’insieme c’è
amalgama e linearità. Certo che uno sforzo creativo in più
non avrebbe guastato, gli stilemi sono i soliti, ma io promuovo questo
disco in quanto fatto da gente che la musica la vive con il cuore
e con la mente…. Si sente. MS
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