Rock Impressions

Orchestra Panica - Journey to Devotion ORCHESTRA PANICA - Journey to Devotion
Lizard Records
Distribuzione italiana: BTF
Genere: Sperimentale
Support: CD - 2010

Gli Zita Ensemble sono la band di Luca Vicenzi, autore di una musica alquanto sperimentale, a cavallo fra la Psichedelìa ed il Prog Rock. Proprio durante le registrazioni di “Volume 2” che il progetto“Orchestra Panica” prende forma per diventare band a se, con l’ingresso di Francesco Agostoni (tastiere e Programmazioni). In definitiva Orchestra Panica è una costola degli Zita Ensemble. Miles Davis, Steve Reich e Terry Riley sembrano essere i punti focali della loro ispirazione, oltre che l’arte surrealista di Alejandro Jodorowsky, come ci suggerisce lo stesso Luca. Registrato a cavallo fra ottobre 2007 e marzo 2009, “Journey To Devotion” vede fra i due strumentisti citati degli special guest, Michele Falotico alla tromba, Giuseppe Gagliardi al vibrafono, Marco Ferrara al contrabbasso, Moreno Meroni al basso e Luca Urbani alla batteria, gia Zita Ensemble.

Apre il disco “Tappeti Cellulari Pt1”, lasciando ampio spazio alla fantasia, aprendo nella mente di chi ascolta vasti scenari, trascinati da un riff di chitarra stile King Crimson, immerso in sonorità psichedeliche ed eteree. E’ la tromba a spezzare di tanto in tanto l’atmosfera martellante del brano, il tutto con leggerezza. Con “Parco” il sound diventa più greve, riportando alla mente i Pink Floyd più sperimentali, quelli a cavallo fra gli anni ’60 e ’70. E’ evidente il tentativo degli artisti di comunicare con le sensazioni relegate a vibrazioni sonore, piuttosto che con classici brani strutturati con il solito refrain e ritornello.
“Tappeti Cellulari Pt2” riprende la forma della prima parte, con chitarre ancora una volta nervose e ripetitive, come spesso Fripp ci ha insegnato. Gli strumenti nell’insieme non comunicano fra di loro in maniera reale, piuttosto si susseguono e si alternano in repentini interventi su di un tappeto sonoro di tastiere, sopra le quali per la prima volta fa l’ingresso la batteria. Tutto ciò è un crescendo emotivo ed alienante, dove la psiche ne resta alquanto colpita e parte per un viaggio onirico. “Liscio Come Olio” potrebbe far scaturire alla memoria lavori dei Porcupine Tree di vecchia data, quelli più sperimentali e psichedelici periodo “Metanoia”. Le minisuite “Tangenziali” e “Coda” proseguono la ricerca sonora con caparbietà e consapevolezza, quella che un artista vero deve saper tirare fuori da se stesso.

“Journey” To Devotion” è un disco difficile, mentale e paradossalmente anche viscerale, che viene da dentro, ottimo mediatico per una repentina fuga dalla realtà. Non ci sono ritornelli, ne motivi da fischiettare, solo sensazioni e nessuna ritmica, per cui il prodotto è indicato esclusivamente ad un pubblico preparato e che pretende dalla musica sensazioni lisergiche. MS


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