Il progetto Orplid giunge al quarto album, un cammino musicale che si snoda nei meandri di un folk apocalittico di grande suggestione, la musica popolare in lingua tedesca si mescola a sonorità gotiche (o Cold Wave se preferite) profondamente suggestive. Suoni elettronici si mescolano a qualche intervento di strumenti reali e ne esce un ordito malinconico struggente che solo l’ascolto attento può svelare in tutta la sua pienezza.

Ecco allora queste quattordici tracce che delineano un percorso affascinante tra sperimentazioni romantiche e solenni farcite da arrangiamenti spesso minimali. Non mancano momenti solenni ed epici come nella dura “Luzifer”, che ci cala in un girone dantesco, con le sue spire ipnotiche, dal sapore rituale. E non mancano episodi piuttosto noiosetti come il terzo brano che segue, dove un cantato quasi recitato proclama versi in tedesco su nenie stranianti. Certi momenti risultano davvero coinvolgenti, altri sono più ostici e somodi, ma si riconosce sempre una discreta personalità di questi visionari musicisti.

Gli Orplid sono un gruppo di nicchia e propongono musica adatta ad un pubblico molto selezionato, che sicuramente troverà più di un motivo di interesse per questa musica particolare. GB