John
Lawton grande ugola storica di formazioni come i Lucifer’s Friend,
gli Uriah Heep e molti altri, è un artista in continuo fermento
e non sorprende quindi ritrovarlo oggi in questo progetto OTR (On
The Rocks) al fianco del chitarrista Jan Dumee (Focus) e di una vivace
sezione ritmica brasiliana dei New Conceicao composta da Xande Figueiredo
alla batteria e Ney Conceicao al basso a cui si aggiunge il tastierista
Marvio Ciribelli. Lawton è quindi sicuramente da annoverare
tra i grandi singer dei seventies, ma rispetto a moltri mostri sacri
caduti in disgrazia col tempo, lui ha mantenuto una bravura sorprendente
e la sua voce calda e potente non sembra essere stata minimamente
scalfita dal tempo. Al limite la sua timbrica bluesy può suonare
un po’ datata ai giovani d’oggi, ma la forza espressiva
è ancora innegabile.
Questo nuovo disco è sorprendente, da uno come lui potevamo
aspettarci il classico disco nostalgico, che cerca di rinverdire i
fasti del passato e di accontentare i tanti fans, in particolare quelli
di “bocca buona”, invece Lawton insieme a Dumee cerca
di reinventare il genere hard rock e lo fa in modo incredibilmente
convincente confezionando un disco pieno di energia e di inventiva,
l’esuberanza di Dumee emerge fin dall’iniziale “Ghetto”,
un hard rock jazzato su base funky degno del miglior Hughes, una piece
complessa che assume quasi tinte prog, anche se l’assolo viscerale
conclusivo è un vero pezzo di puro hard rock. “Taking
You Down” ha un’impostazione melodica molto rock classico,
ma su questa vengono confezionati degli arrangiamenti fusion sorprendenti,
Lawton fa venire i brividi quando canta. “Hello (Dona Nobis
Pacem)” sembra uno spiritual, Lawton lo interpreta in modo divino
mettendo in mostra tutta la teatralità della sua voce calda.
“The Corner Club” è molto fantasiosa, vicina al
repertorio dei Focus, mentre John si dimostra a proprio agio in questo
rock jazzato. Un po’ più energica è la title track,
che ha anche un’impronta soul. Particolare e intensa è
anche la ballata “Steal the Night”, che ha anche una sezione
dedicata alle ritmiche da paura. In “Face to Face” la
sezione ritmica si scatena e c’è pure un assolo di basso
mostruoso. “Shine” e “Woman” sono brani di
gran classe, ma che non aggiungono molto a quanto già ascoltato,
anche se “Woman” ha dei momenti davvero notevoli. Chiude
l’anthemica “Ride On”, un Rock ‘n’ Roll
vitaminizzato che piacerà a tutti gli amanti del classico rock.
Mamonama è davvero un bel disco, di quelli che non ti aspetti,
un disco fatto da gente che dopo tanti anni ha ancora voglia di divertirsi
con la musica, ma che soprattutto la prende sul serio e cerca di fare
musica con la emme maiuscola. GB
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