Il polistrumentista texano Andrew Saunders aveva provato a mettere in piedi un gruppo col nome Outgunned, che pubblicò un primo disco dal titolo Face Behind the Face, ma le cose non funzionarono, così il nostro decise con coraggio di andare anvanti da solo e gli Outgunned diventarono una one man band. Questo secondo album è il primo in questa nuova veste e propone un mix molto intrigante di influenze, si parte dal groove di artisti come i King’s X e Soundgarden a cui vanno aggiunte massiccie dosi di prog metal sulla scia di formazioni come Saviour Machine e Porcupine Tree, ma senza disdegnare le evoluzioni tecniche di gruppi come i Dream Theater, quello che impressiona è che sembrano mondi molto distanti tra loro, ma Saunders sembra essere davvero riuscito a raggrupparli in un sound unico e personale.

Questo disco mi ha colpito fin dalla copertina, che mi è piaciuta subito, ma mi ha intrigato molto il progetto sottostante, anche se io non sono un simpatizzante degli artisti “fai da te”, perché credo che l’alchimia nata dall’unione di più elementi sia molto più preziosa dei singoli contributi (del resto quanti dischi solisti ci hanno deluso in tutti questi anni?). Ma Saunders, pur con qualche limite, ha fatto davvero un gran lavoro che merita attenzione.
Questo disco è complesso come un disco dei Saviour Machine, ma è anche diretto come uno dei King’s X, una musica che potremmo definire prog metal groove, quindi è prog complesso ma non cerebrale, perché le emozioni non mancano. L’unica pecca dell’album è un cantato non sempre all’altezza della visionarietà dei brani, ma qui c’è grande musica davvero. Lo spessore di questo artista appare fin dalle prime note del brano iniziale “W.T.C.B.S.” e continua nel riffing della seguente “Beyond Myself” che ha quell’andamento ondeggiante tipico proprio dei già citati King’s X. Questa è grande musica, solo mi piacerebbe scoprire che un domani il nostro è riuscito a trovare una band vera e propria con cui condividere le proprie visioni.

È bello scoprire come anche dietro queste piccole produzioni indipendenti si possa celare un bel disco, fatto con tanta passione. Provate a dargli una chance. GB

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