Il
CD che abbiamo per le mani è una ristampa divisa in due parti.
La prima riproduce il disco Looking for Newtopia dell’85, considerato
come uno dei migliori dischi progressivi giapponesi. La seconda parte
racchiude invece un demo dell’89.
I Pale Acute Moon sono in realtà il progetto solista del virtuoso
tastierista Motoi Semba. Questo artista nipponico vanta una discografia
notevole condivisa con altri artisti del Sol Levante. In particolare
ha suonato con i Teru’s Symphonia, che abbiamo recensito qualche
tempo fa, con gli Shonen Knife, band dal discreto successo commerciale
e coi Novela.
Nella prima parte il nostro presenta un amore sviscerato per la musica
classica, con risvolti sinfonici ed epici molto piacevoli. I nove
brani sono tutti molto belli e meriterebbero di essere commentati
uno ad uno, comunque, per brevità di spazio, mi limito a raccomandare
caldamente il disco a tutti i veri appassionati della musica sinfonica
con delle strepitose tastiere in grande evidenza. Poco piacevole trovo
invece il cantato in madre lingua che è poco musicale e mal
si adatta ad una musica fluida ed emozionante. Nel suo complesso il
disco non sembra avere sulle spalle quindici anni di vita, ma suona
invece come l’opera fresca di una delle tante giovani bands
che si stanno cimentando in questi territori.
Se non ci fosse la seconda parte avrei sicuramente dato un punteggio
più alto, infatti le restanti otto tracce risultano più
noiose e si ispirano pesantemente a David Sylvian e a Ryuichi Sakamoto,
non che sia brutta musica anzi, ma rispetto alla maestosità
della prima parte il confronto è perdente. Comunque si tratta
di un gioiello nascosto che merita di brillare nella vostra discografia.
GB
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