I
Pangea muovono i passi negli anni ’90, è qui che tentano
le cose migliori, producono due album senza comunque raccogliere troppi
consensi. La band è un trio proveniente dalla Danimarca ed
è composto da Torben Lysolm (voce e chitarra), Jan Engstom
(basso) e da Tony Olsen (batteria).
Il loro Hard Rock Melodico, al limite dell’AOR riesce comunque
ad attirare l’attenzione di molti metallari, quelli più
orientati verso le melodie orecchiabili. In realtà “Retrospectacular”
ha una lunga e travagliata storia , in sintesi vi dico che è
un album iniziato verso la fine degli anni ’90 e mai concluso
a causa di problemi con il mercato Giapponese (casa discografica fallita).
Il suono che scaturisce da questo album farà sicuramente la
gioia degli estimatori di band come Extreme, Mr.Big e Y&T. Dunque
tutta l’esperienza accumulata nel tempo rende i brani passati
più frizzanti, le composizioni si sono arricchite nel tempo
di tutto quello che il Rock ha successivamente dato negli anni a venire.
Ovviamente il genere resta limitato nei propri stereotipi, ma certe
smussature i Pangea le hanno sapute dare.
Musica che trasuda sudore, che vuole graffiare ma con accortezza,
diciamo con sensualità, una sorta di schiaffo e bacio, l’opener
“Time’s Up” lo testimonia. Irresistibile il solo
di chitarra verso il finale, vi ritroverete a scuotere la testa senza
volerlo. Più aperta in sonorità “Hold Your Fire”,
con un ritornello che sicuramente avrebbero voluto scrivere in molti.
“Right Between The Eyes” ha una base portante, un Blues
stile Whitesnake ed un groove non indifferente. “Blindfold”
non cambia le carte in tavola, come invece fa “Little By Little”,
più articolata e ricercata nel riff, un movimento arabeggiante
che rende ancora di più sensuale l’ascolto. Per ascoltare
una semi ballata bisogna giungere a “Shot”, canzone assolutamente
radiofonica e se ben distribuita perfino da successo assicurato.
L’Hard Rock è fatto di riff importanti e questo i Pangea
dimostrano di saperlo con “Don’t Let Go”, così
di carica erotica, per cui “House Of Love” è concepita
all’uopo. “Retrospectacular” è un disco divertente,
non impegnativo e personalmente mi è piaciuto. MS
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