Negli ultimi anni l'Italia ha acquisito l'autorevole status di snodo vitale del rinascimento dell'AOR/melodic rock, grazie all'operosità di etichette assai attente alla qualità delle loro produzioni, ad insiemi quali Hungryheart, Myland, Planet Hard, Prime Suspect (degni eredi di LOVE Machine, Elektradrive, Drama...), ed a veri e propri super-gruppi (non più prerogativa degli americani o, al limite, delle joint-venture tra tedeschi/svedesi - Last Autumn's Dream...), come i giustamente osannati Shining Line (e chiedo umilmente perdono a tutti coloro che non ho citato, e che sono tanti!, per non rendere questa mia dissertazione uno sterile elenco di nomi...).

E del bel team di stelle che ha contribuito al successo proprio di questi ultimi ha fatto parte il valido guitar-player Mario Percudani, qui alle prese col suo esordio solista. "New day" è disco d'atmosfera, westcoastiano (se mi permettete la licenza) nella sua più pura essenza, un disco che esalta il lato interiore del suo Autore, a suo evidente agio pure nel ruolo di vocalist. "You can run", "Scarlet", "Standing in the pouring rain"ed "I'll be there for you" paiono uscite dalla penna e dalla talentuosa immaginazione di un Bobby Kimball o di un Jay Graydon, o magari far parte del songbook di qualche oscuro (ma non per gli appassionati) combo scandinavo dedito alla celebrazione del più solare sound americano.

Accostatevi a queste dieci tracce (nove originali più la cover di "God bless the child" di Billie Holiday e di Arthur Herzog Jr.) e fatelo in punta di piedi: le sue ambientazioni delicate vi apriranno il cuore. L'uniformità dei contenuti di "New day" non inficia la sua riuscita, essendo caratteristica di un genere magari di confine, ma non per questo privo di motivi d'interesse. AM