Il
freddo ed oscuro Nord Europa è un’imponente fabbrica
musicale sia in campo Metal che in quello Pop e Rock Progressivo.
Questi ultimi dieci anni sono stati dominati da importanti debutti
ed altrettante conferme. Sarà per il clima, forse si esce poco
e si affida più spazio agli hobbies, ma questo ora non è
il punto focale, noi ci concentriamo sui Persuader, ennesima formazione
di Power Metal ben dotata tecnicamente.
Il genere in questione, lo sappiamo, è molto inflazionato,
ma è altresì vero che la sua essenza è immortale.
Potrà variare fra alti e bassi d’interesse, ma resterà
sempre in vita, almeno finche durerà l’Heavy Metal. Rimango
colpito dalla batteria di Efraim Johannes Juntunen, una vera e propria
macchina ritmica. A questo punto avrete già intuito che i brani
spingono ed in effetti si pesta duro e la voce del chitarrista Jens
Andrei Kristoffer Carlsson ben si sposa al contesto.
Sin dall’iniziale “Fire At Will” si ha a che fare
con musica potente, ben eseguita e prodotta. “As You Wish”
segue le orme della precedente, mentre con “Cursed” si
passa ad atmosfere leggermente più epiche e finalmente godiamo
anche di un buon assolo di chitarra, fornitoci dal duo Jensen e Emil
Magnus Norberg. Chi ha già una certa età fra di voi
ed è cresciuto a pane e Power Metal troverà in questo
disco molto di cui godere. I sette minuti di “The Hunter”
sono il riassunto di tutto quello che ho scritto sin qui. In questo
brano scorgo richiami agli Helloween, ma in tutto il disco i riferimenti
sono più o meno gli stessi, dagli Iron Maiden ai Judas Priest.
Questo è uno stile che ha una fitta selva di proseliti i quali
non apprezzano il mutamento dello stesso, di conseguenza sarà
difficile trovare uno di questi prodotti con nuove idee e forse è
giusto così. Detto questo non me la sento di stroncare i Persuader,
anche perché sono veramente bravi ed hanno anche un buon senso
della melodia. MS
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