Questa
formazione nipponica è stata quasi una meteora. Si sono formati
nel ’98 e nel 2005 hanno dato alle stampe questo mini cd dal
vivo di cinque brani per meno di mezz’ora di art rock sperimentale,
schizofrenico, ma anche interessante. Attualmente il gruppo risulta
però sciolto e sia dal sito internet che da altri siti è
difficile reperire informazioni su di loro.
La loro formazione comprende la cantante Azumi Kobayashi che suona
anche il flauto e il Theremin, Kazuko Awoki al piano e al mandolino,
Takashi Nakayama (che è assente in questo live), più
il contributo di una sezione ritmica ospite.
Si parte con un brano aperto da delle tablas, poi entra il piano e
la voce dolce di Azumi e inizialemente sembra un prog un po’
convenzionale e sognante, poi il ritmo si fa più jazzato e
incalzante e il brano ne guadagna. Il secondo estratto è invece
dichiaratamente art rock con un occhio di riguardo alla canzone da
cabaret, con molta ironia e qualche tocco di sguaiatezza. Nella terza
traccia entra in scena il Theremin, anche se a mio parere non è
usato al meglio delle sue potenzialità, poi entra il cantato
e il tutto ritorna su terreni più accessibili e prevedibili,
con il flauto delicato e un jazz rock stereotipato. Anche la quarta
traccia è costruita su un tessuto jazz rock non particolarmente
originale, è il cantato ancora una volta a dare corpo al brano,
anche se le intemperanze della singer alla lunga non sono poi così
riuscite. L’ultima traccia è sicuramente la più
bella con un pianoforte minimale e la singer che canta sempre con
il suo stile stralunato, ma senza eccedere.
Sperimentare è un grande pregio, anche se i risultati non sono
sempre confortanti. Di certo meglio un gruppo che cerca di fare qualcosa
di originale come questi Peter Room, piuttosto che tante band fotocopia.
Peccato che questa incisione non deve rendere al meglio le potenzialità
di questi artisti fuori dagli schemi. Comunque si tratta di una testimonianza
interessante. GB
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