Forse
i fan più sfegatati possiedono già una copia di questo
album, che è stato pubblicato circa tre anni fa su una label
indipendente, ma Steve Vai, dopo aver ascoltato l’esibizione
dei due prestigiosi virtuosi, ha voluto avere a tutti i costi il titolo
nel catalogo della sua etichetta specializzata in produzioni di alcuni
fra i più grandi interpreti della chitarra del nostro tempo.
Inoltre la presente ristampa contiere tre interessanti bonus tracks
e presenta un differente artwork, pertanto ce nè abbastanza
anche per solleticare la curiosità di chi si era già
procurato la versione originale.
Petrucci e Rudess si sono conosciuti durante le sessions del Liquid
Tension Experiment e poi sappiamo tutti come è andata, quello
che invece non tutti sanno è che i due hanno composto insieme
della musica per il puro piacere di suonare insieme, musica non destinata
ai Dream Theater e, probabilmente, nemmeno ad un nuovo capitolo dei
LTE, ma quando la musica è buona, quando merita di essere ascoltata,
grazie al cielo prima o poi qualcuno la rende disponibile per il notro
piacere di appassionati che siamo nuovamente chiamati a mettere mano
al portafoglio per procurarci una copia di questa ennesima chicca.
Va subito precisato che la musica proposta nei quasi ottanta minuti
di questo dischetto non ha niente a che vedere con quanto i nostri
hanno fatto nel passato, eventualmente si può fare un parallelismo
con i LTE per l’approccio totalmente libero con cui i due hanno
affrontato la fase compositiva, ma non si tratta di vere e proprie
composizioni, infatti, i due amici hanno improvvisato con grande libertà.
Se si vuole cercare un parallelismo io citerei il Friday Night in
San Francisco di Di Meola MacLaughlin and De Lucia, anche se in quel
caso c'erano solo tre chitarre acustiche, ma la prima track "Furia
Taurina" mi ricorda proprio le alchimie di quell'esibizione.
Petrucci alla chitarra acustica dimostra una sensibilità molto
più raffinata ed eclettica di quanto non sia mai emerso coi
progetti precedenti e Rudess dimostra che la sua formazione classica
è molto buona. In "Truth" i due allargano le influenze,
Petrucci alterna l'acustica all'elettrica ed è sempre un bel
sentire, mentre Rudess è semplicemente da brividi. "Fife
and Drum" parte con un giro dal ritmo irresistibile, ma non è
possibile parlare di ogni singolo brano, perché ognuno dei
dieci proposti ha una propria storia da raccontare e non c'è
modo migliore se non quello di farlo vostro e gustarvelo in una serata
di tranquillo relax, magari con un buon vino da meditazione. GB
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