“Elogio Della Follia” di Erasmo da Rotterdam narrato in
ben 72 minuti di ottima musica, suddiviso in dieci tracce, questo
è il concept album degli italiani Phaenomena. La band si forma
nell’ormai lontano 1997 e si propone in campo Metal nel 2003.
Ma servono ben cinque anni per dare alla luce il primo album ed una
virata stilistica verso un Prog Metal che non disdegna stralci di
anni ’70. I Phaenomena sono sei, Pasquale Barile (tastiere),
Fausto De Bellis (chitarre), Luca Galantino (chitarre), Michele Iuso
(basso), Stefano Sbrignadello (voce) e Giovanni Semeraro (batteria).
L’artwork è ben curato con tanto di testi e la produzione
sonora è più che discreta.
Il primo episodio dal titolo “Pallade’s Whim” è
una specie di nenia che fa da intro all’intero album, ma gia
dagli arpeggi si denota una cura per le melodie non indifferente.
“Awakening” soggiunge in perfetta linea, mentre le tastiere
sono un tappeto sonoro importante, dove la voce di Sbrignadello recita
alla perfezione su atmosfere avvolgenti e fumose. Il vero primo brano
si intitola “Overture” ed ha una durata consistente di
otto minuti. Questo può sicuramente fare piacere a fans di
Dream Theater, Shadow Gallery e di molte altre band del genere. Le
chitarre Metal ed i repentini cambi di tempo, giocano su stilemi si
noti, ma anche piacevoli. “Incipt Delirii” prosegue inanellando
il concept senza mutare nulla, esclusa una prova vocale molto vicina
a quella di Nick Barrett dei Pendragon. Dunque ancora fughe strumentali
fra chitarre e tastiere in un atmosfera sempre lievemente malinconica.
“Recollection In Tranquillity” è una mini suite
di dieci minuti, nella quale la band riesce ad esprimersi al meglio.
Vengono analizzati molti paesaggi sonori, un connubio che porta ad
un risultato notevole, davvero per tutti i gusti. Metal e Prog si
passano la staffetta con semplicità e l’ascolto è
scorrevole. Questo è uno dei miei preferiti, specie nei momenti
vicini alla PFM o al Banco. Ma torna il Metal Prog canonico con “Mistress
Of Insanity”, ennesima prova di compattezza della band. A farci
rifiatare ci pensa la breve e pianistica “Erasmo’s Rest”
e quando le chitarre acustiche si aggiungono, c’è di
che ascoltare. Ma giungiamo alla suite del disco, “The Frenetic
Triad”, sicuramente una delle più belle canzoni del Prog
Italiano del 2008. Un quarto d’ora esplosivo e pregno di cultura
Rock, immaginate una macchina del tempo che parte dagli anni ’70
fino a giungere ai giorni nostri, scippando strada facendo le buone
sonorità. “Instrumad” e “The Praise Of Madness”
chiudono il discorso senza distaccarsi di una virgola da quanto descritto
sino ad ora.
Questo è “The Praise Of Madness” e questi sono
i Phaenomena, ennesimo orgoglio nazionale e chi ama questa musica
non deve assolutamente perdersi questo piccolo gioiello sonoro. Esordio?
Allora aggiungo la lode. MS
|