Dal
Mantovano si affacciano, in questo sterminato mondo sonoro, un quintetto
di ragazzi dai buoni propositi. Questo EP che mi giunge, ha a suo
favore una buona rappresentazione grafica, con tanto di testi all’interno
e delle simpatiche faccette disegnate al posto delle solite foto con
volti perennemente arrabbiati. La scena in cui si adoperano è
quella prettamente Metal, ma con ampi riferimenti all’Hard Rock
ed al Progressive.
Servono dunque buone doti tecniche per addentrarsi in questi meandri
ed i POATW sembrano possederne. Sin dall’iniziale “History
(Of A Name)” ci si rende conto dell’intesa del quintetto,
ben amalgamato , con una ritmica frizzante ed una voce, quella di
Imago, pulita e bella. Il pezzo, molto Hard Rock , è davvero
divertente ed è targato 2002. Più maturo ed interessante
(almeno per le mie orecchie Progressive) la successiva strumentale
“The Sidewinder’s Swing”, un minestrone ben condito
con Hard Rock, Blues e vaghi eco Zappiani. Buona l’idea del
Sax, mentre le chitarre del duo Giac-Jaco si divertono nel duettare.
Si ritorna nel Metal con “Rebirth”, la voce di Imago si
imposta alla Tate (Queensryche) e nell’insieme questo sembra
un passo indietro rispetto alla freschezza delle precedenti. E’
anche un buon momento con idee valide ed un solo di chitarra piacevole,
ma rientriamo in canoni troppo utilizzati, serve ben altro per emergere.
Si prosegue con la ballata “M’hellancholy”, un ibrido
fra Queensryche e Dream Theater, con un finale davvero emozionante.
Chiudono i sette minuti strumentali di “Fingering Your Asshole”
(che titolo…), ben assemblati, farina del sacco Metal Prog.
Ci ritroviamo ancora una volta a parlare bene di un nuovo esordio
italiano, ma altrettanto a ribadire il solito concetto: Serve qualcosa
di più per emergere dalla massa. Bravi, buona tecnica e lampi
d’idee… chissà, che frutti avremo se svilupperanno
di più il sentiero tracciato con “The Sidewinder’s
Swing”? MS
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