Nella musica c’è da fare un distinguo, perché
c’è chi la fa e chi la vive. Quest’ultima categoria
è la più rara, in genere è quella che affonda
le radici nel passato, soprattutto nel periodo anni ’70. Incuranti
delle mode, delle tendenze, degli atteggiamenti da palco, di tutto
quello che fa parte del carrozzone music industry, gli artisti “veri”,
o se vogliamo “ruspanti”, sembrano inattaccabili ed immortali.
Ma attenzione, con questo non che la categoria sia indifferente a
ciò che la circonda, questi sono anche presi nel sociale e
sempre attenti a quello che accade attorno a loro nella quotidianità.
Questo preambolo semplicemente per esternare che la musica è
fonte di vita, intesa come sensazioni, esperienze, idee e personalità
messe in note, quindi non solo canzoncine o motivo assoluto di vendita
(per carità, rispettabili anche queste, altrimenti la musica
non sarebbe anche un lavoro).
La propria terra ricopre un altro ruolo importante di questa tendenza,
il Folk si può innestare nel Jazz, nel Rock ed in qualsiasi
altro genere ed espressione musicale, impreziosendone l’ascolto.
Nel mio girovagare indipendente e “progressivo”, alla
ricerca sempre di nuove sensazioni, mi imbatto in questo progetto
proposto da Gianni Pieri (violoncello, Basscello e Loop Station) e
Mauro Di Rienzo (batteria). I due artisti si conoscono e collaborano
assieme da oltre venti anni ed hanno militato nella formazione romana
di Etno Folk, A Sud Di Nogales sin dai primi anni ’90.
Suoni minimali si mettono a disposizione della musica ed anche alla
formula canzone, a testimonianza di un vagare strutturale e sonoro
di certo non scontato. Con un violoncello ed una batteria si possono
fare molte cose, non sembra ma questo lo si evince già dall’iniziale
“Fermate Gli Orologi” e si denota uno spiccato senso per
l’armonia. “Vento Caldo E Pioggia A Busso” rappresenta
il lato più mediterraneo del disco, mentre “Tacchi A
Spillo E Sberleffi”, da come preannuncia il titolo, è
giocosa, spensierata e goliardica. “Sulle Ali Di Un Sogno”
presenta un violoncello che si sostituisce propriamente ad una teorica
voce, canzone molto bella sulla quale si potrebbero benissimo adattare
immagini o danze. Si evincono giri che militano nel classicismo in
una sorta di Rondò Veneziano e ben si accostano alla formula
canzone. L’intesa fra i due è pressoché perfetta,
i dettagli e le virgole che Di Rienzo disegna sotto al tappeto di
corde è importante e ricolmo di sensibilità, ascoltate
“Melodica” e cosa racconta sotto al basscello di Pieri.
“La Canzone Sociale” è uno stato d’animo
sentito e profondo, mentre il lato più ricercato e sperimentale
del duo fuoriesce nel brano “Passeggiando Controcorrente”,
grazie anche ai loop percussionistici.
Non esula la musica popolare che di quanto in quanto fa capolino fra
le composizioni variegate, come in “Tarancellopoli Bis”.
Ariosa e solare “Volteggiando Nell’Aria”, titolo
più appropriato non può avere. Sale il ritmo nella “Tribal
Song”, così la voglia di ricercare sonorità e
nuove strutture musicali. Come nella poesia ermetica di Ungaretti
, in “Sulle Corde Del Vento” si riesce a rappresentare
il concetto con poche note e si ha proprio la sensazione di essere
liberi e trasportati dal vento. Torna la formula canzone ne “Il
Serpente Che Ride”, questa potrebbe benissimo risiedere nella
colonna sonora del telefilm “Pinocchio” di Luigi Comencini,
tanto per rendere l’idea del contesto sonoro. Libera metrica
ancora una volta per “ABC – Prima O Poi”, sfogo
umorale e stilistico di Pieri che accompagna alla conclusiva “Potere
Fare Tutto”, orecchiabile e degna di sottolineatura.
“Drum ‘n Cello” è un disco che ci mette in
pace con il mondo e con noi stessi, il vibrato dei suoni caldi è
un lasciarsi coccolare che non sempre accade oggi, in questo mondo
sonoro fatto di nervi e di elettricità. Se volete ascoltare
buona musica vi consiglio di contattare questi artisti, come ho fatto
io all’indirizzo giannipieri@alice.it perché a volte
nella vita, non volendo, ci si imbatte in piacevoli sorprese. Godibile.
MS
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