Pimazzoni
Andrea è un giovane saxofonista che si sta facendo notare nei
circuiti jazz per il suo talento, che lo ha portato a vincere vari
premi e a collaborare con diversi artisti. Nella sua biografia spiccano
i nomi dei vari insegnanti che lo hanno formato, un artista emergente,
che ha davanti un futuro ancora tutto da scrivere. Oggi si presenta
con questo album, credo sia il suo disco di debutto, e pone un tassello
importante del suo percorso artistico.
Timeless Void fin dalla grafica si presenta come un disco jazz atipico,
sembra infatti più un disco di musica prog, con dei disegni
molto suggestivi nell’artwork, curato da Stella Pimazzoni, inoltre
anche il titolo dei primi quattro brani fanno pensare ad un concept
fantastico, “The Celestial Battle and Tiamat’s Defeat”,
che si riferiscono all’antica mitologia babilonese. Invece proprio
di jazz si tratta ad opera di un trio, dove Andrea viene accompagnato
da una sezione ritmica composta da un contrabbasso e una batteria.
Tutte le composizioni sono opera di Pimazzoni, che si esprime in un
jazz abbastanza classico, ma al tempo stesso personale. Il virtuosismo
di Andrea appare molto avventuroso, le note escono dal suo strumento
con una fluidità sorprendente, ottimamente supportato dalle
tinteggiature della sezione ritmica, che da un contributo sostanzioso
alla riuscita del disco. Ci sono parti briose e piene di vitalità,
con tempi serrati e incalzanti, ma ci sono anche parti molto rilassate,
notturne, dove viene dato ampio spazio alla riflessività e
all’introspezione. Virtuosismi e prove di stile si susseguono
lungo tutto l’album e fanno di questo disco un ottimo momento
di jazz.
Il jazz ha sempre più bisogno di giovani talenti come Andrea
Pimazzoni, un artista che prima di tutto ha il coraggio di proporre
proprie composizioni e riesce a colpire nel segno. Davvero un risultato
di cui andare fieri. GB
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