Era il 1995 ed la piaga grunge era in piena azione distruttiva verso
l'hard rock/hair metal, ma quattro musicisti provenienti da Long Island
(NY) furono ingaggiati per registrare un album che rappresentasse
il suono locale, le cui incisioni finirono sul mercato giapponese
sino alla recente decisione della Escape Music di recuperare quelle
canzoni e portarle a tutti noi in versione 'fully remastered 24-bit
recording'.
I quattro si chiamano Al Pitrelli (ch, - Alice Cooper, Megadeth, Trans
Siberian Orchestra, Asia, Savatage), Tommy Farese (vc - Trans Siberian
Orchestra, Rondinelli), Danny Miranda (bs - Blue Oyster Cult, Queen
con Paul Rodgers) e Chuck Bonfante (bt - Saraya, Joe Lynn Turner),
sinonimo di professionalità e qualità, tanto che il
progetto scrisse e registrò i brani in una sola settimana con
risultati che alle mie orecchie suonano deliziosamente ROCK, con buoni
arrangiamenti senza esagerare in leziosità inutili in questo
contesto.
I dodici episodi consegnati alla storia dal quartetto sono all'insegna
di un hard rock aspro, condito dalle ruvide corde vocali di Farese
e dalle incisive chitarre di Pitrelli che non si abbandona a sterili
esercizi chitarristici, ma va dritto al segno e non disdegna di abbeverare
l'ispirazione alle fonti del southern rock e del blues più
genuinamente americano.
Si parte alla grande con la divertente "I Know Where You Been"
(con qualcosa di Tangier, Cinderella e Little Caesar), si passa per
il torrido blues "Trapped" (con le tastiere di Mark Mangold
- Touch, Drive She Said) fra Stevie Ray Vaughn, Free e Lenny Kravitz,
la classica power-ballad "Take It Lying Down" (e quella
più strappalacrime "Jenny Doesn't Live Here Anymore")
ed il rock americano da radio di "Someday" e "Can't
Find My Way Home", imbattendosi nella trascinante "Thunderbox"
(pensate ad una versione blues-hard rock dei Rolling Stones più
intriganti) per chiudere con un omaggio ai classici dell'hard rock
americano (Aerosmith in primis) con "Chained To A Maniac".
Non biasimo assolutamente l'aria cruda del suono (spesso si tratta
di incisioni 'buona alla prima') che rende ancor più simpatico
questo progetto rimasto, purtroppo, isolato.
Non aspettatevi un levigato e iperprodotto cd, ma una solida e sana
raccolta di canzoni basate su un caldo Hard Rock Blues che resistono
alla prova del tempo ed avrebbero meritato miglior sorte commerciale.
Che sia adesso la volta buona? ABe
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