Gli
svedesi Platitude con “Silence Speak” sono al terzo sigillo
della loro carriera incominciata nel 1995. La strada intrapresa con
il precedente “Nine” è a grandi linee quella che
ripercorrono oggi, un Power Metal sempre elegante con sprazzi Progressivi,
grazie soprattutto alle tastiere di Kristofer Von Wachenfeld.
La voce di Erik Blomkvist sale alta sin dal primo brano “Tell
The Truth”, ben si amalgama con la potente chitarra di Gustav
Kollerstrom. Ancora meglio nella successiva title track “Silence
Speaks”, cambi di tempo si stagliano con semplicità in
tutto il proseguire della composizione, alternandosi a brevi sfuriate
di chitarra. Le linee vocali sono sempre ottime, anche in “Nobody’s
Hero”, canzone semplice, forse anche troppo, ma pur sempre gustosa.
La ritmica pratica scorribande in “Empty Inside”, i Platitude
sembrano trovarsi meglio quando si addentrano in queste partiture
Metal Prog quasi alla Savatage. Andreas Brobjer alla batteria e Patrik
Jansson al basso sono una garanzia. Gli svedesi sono capaci anche
di inoltrarsi in territori più oscuri, dove solo la musica
sa accompagnarti, con “Fear ( It’s Over Now) sicuramente
guadagnano punti, gli stessi che però perdono in “Don’t
Be Afraid”, troppo sfruttato e da riempitivo.
Per fortuna sembra essere solo una parentesi, infatti “Falling
Down” pur non essendo epocale riesce ad ammaliare l’ascoltatore
scuotendolo fra ritmiche sostenute alternate ad un ritornello melodico
dalla ruffiana natura. “After The Storm” gioca per l’ennesima
volta con i cambi di tempo e ha il merito di farci cantare con loro,
dei Platitude si può dire di tutto tranne che non conoscano
il mestiere. “Walk With Me” ce li mostra nel pieno delle
loro capacità artistiche, pezzo adrenalinico e di classe. Il
disco si chiude con i sette minuti di “You”, davvero un
ottimo finale per un lavoro che a tratti sa raccontare grandi storie
ma che spesso si lascia trasportare dalla scontatezza.
Il gruppo sembra in un momento di transizione, quale sarà la
strada che percorreranno in futuro? Si avvicineranno di più
verso il Metal Prog? Noi sapremo attendere, per ora gustiamoci questo
disco che archivierei con una più che meritata sufficienza.
MS
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