Le PMS sono un duo napoletano composto da Caterina Bianco e Martina
Mollo. Principalmente Caterina suona il violino e Martina il pianoforte,
ma si occupano anche del canto, di effetti elettronici e delle ritmiche
ottenute con drum programming. Conosciutesi in conservatorio, si sono
progressivamente allontanate dalla musica classica, per avvicinarsi
alla sperimentazione, senza però rinnegare le loro radici.
Varie esperienze le hanno portate ad accostarsi al dark e a collaborare
con Ashram, Edo Notarloberti e altri ancora. Il risultato è
un sound che incorpora molte influenze, dalla musica tradizionale
napoletana alla classica, dal rock al progressive, passando per il
trip hop, Bjork e le nuove frontiere del rock post moderno, senza
porsi dei limiti alcuni.
Il primo brano “Ce sta ‘o Sole” inizia in modo intimista,
col piano in evidenza, poi entra la voce con un cantato in napoletano
che presto viene seguito da elementi elettronici che ne aumentano
l’intensità, un brano che ha una profonda forza espressiva.
“Lontano” è ancora più penetrante, con dei
colpi percussivi che scuotono l’anima, poi un tappeto di effetti
e la magia del violino unita a quella del pianoforte, musica che non
lascia indifferenti. “Bucie” è ancora più
dura, con delle dissonanze che rafforzano la carica emotiva, una musica
piena di tensione e di forza, nonostante una delicata raffinatezza
femminile, che in qualche modo rende gentili i temi trattati. Questo
gioco che porta a mescolare tradizione napoletana, classica, elettronica,
dark e gusto per la sperimentazione pervade tutti e sei i brani, che
sono complementari tra loro e insieme disegnano un ordito ricco di
sonorità piene di gusto.
Un debutto sorprendente, due musiciste al tempo stesso raffinate e
ruvide, molto brave a dare spessore alla loro musica, ma al tempo
stesso riescono a graffiare l’animo di chi ascolta, col desiderio
di lasciare una traccia nel cuore, un seme che chiede di diventare
albero. GB
Altre recensioni: Di Giallo e Grigio
Sito Web
|