I Poco sono parte importante della storia del country rock, una carriera
partita negli anni sessanta e, come possiamo vedere con questo nuovo
live album registrato nel 2004, ancora in corso. Nella loro carriera
hanno dato alle stampe una ventina di album, non tutti fortunati,
ma in questi anni di cose ne sono cambiate nel turbolento mondo del
rock, ma loro sono ancora qua, con una formazione in cui rimangono
solo due membri originali, ma con lo spirito dei vecchi tempi. Il
loro sound parte dalla tradizione americana, ma viene riletto in chiave
moderna, un po’ come hanno fatto, su binari diversi, formazioni
come i Doobie Brothers o i Marshall Tuker Band, gli Eagles e gli America.
Le sedici ballate contenute in questo cd raccontano la loro storia
con dolcezza e buoni sentimenti, quelli dietro cui si nasconde una
storia americana sempre più fatta di toni di grigio. Ma la
storia dei Poco è la storia della musica americana e poco importa
cosa succede la fuori, qui siamo chiusi al sicuro fra le mura domestiche
con una buona birra fresca e il lettore cd che diffonde una musica
solare e spensierata, che odora un po’ di cavallo e un po’
di grandi praterie. Anche quando le note si fanno malinconiche non
c’è mai la disperazione e sembra sempre che dopo un po’
possa tornare a splendere il sole, con quella incrollabile fede che
fa parte del dna americano.
Musica ovviamente acustica, anche se c’è qualche momento
elettrico, suonata egregiamente e che non può lasciare indifferenti,
o la si ama o la si odia. Personalmente non sono un appassionato del
country e nella mia discografia ci sono pochissimi titoli di questo
genere, per lo più legati alla scena southern, ma questo disco
dei Poco mi è piaciuto per quello che è, per la sua
semplicità e sincerità, per quel sole, che anche se
non splende almeno possiamo illuderci che ci sia e non è Poco!
GB
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