IL
CAMMINO |
La brezza del mare soffia dolce sulle praterie selvagge del Connemara. Mentre il canto lieve delle creature alate avvolge di mistero il cammino dei rari viandanti. Cosi il mio spirito vaga leggero sui verdi colli con un passo che ha l’urgenza di un giovane cuore. Intanto i campi dorati esaltano al sole la bellezza che precede la mietitura. E l’uomo di paglia guarda queste meraviglie con l’occhio velato da una benevola saggezza. Sorride con la consapevolezza che tutto scorre mentre lui domani sarà ancora li sulla sua croce. La strada intanto si fa di pietra vecchia e dura tanto che il vento non ne ha curvato gli spigoli. E i graffi arrossiscono il sole nel suo lento declino ma la meta e ancora lontana e i miei passi si fanno scuri. Il cuore ora non sente più il calore della natura perché le ombre si sono fatte lunghe. E la solitudine scava i suoi solchi nell’anima lacerando i ricordi di una bellezza antica. Perché sei muta al mio richiamo E più non sorridi alle mie fragilità? Tace il tuo volto e questo silenzio consuma la forza di camminare verso una meta che non sarà mai. Giancarlo Bolther |
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