Rock Impressions

PRIME TIME - Free the Dream
Frontiers

A volte mi stupisce come ci possano essere ancora gruppi che vogliano incidere dischi melodici come questo, ma al cuore non si comanda e non importa se la band nasce nel posto sbagliato al momento sbagliato, l'importante è essere convinti.

Musica che mette una sana allegria e una certa spensierata gioia di vivere che, a volte, non guasta, soprattutto quando è ben fatta come in "I'm Coming Home" o in "Until Tonight", anche se quest'ultima mi ricorda molto i Luna Pop (?!?), ma sì, quelli della Vespa Special. Coretti banali che ricordano gli Europe di "Final Countdown" o il Bon Jovi più scanzonato, con begli assoli di chitarra e pregevoli arrangiamenti. Non sono i Firehouse, ma sono sulla strada giusta per fare strage di cuori honey oriented. I riffs non graffiano mai e quando prendono spessore come in "Forever You & I" arrivano puntuali i cori a rovinare tutto e al terzo na-na-na passo al brano successivo (mi consenta!!!). Beh? Che ci fa questo simil flamenco, che sembra uscito per sbaglio dal Ciclone di Pieraccioni, con il resto del repertorio? Scherzi a parte, questo strumentale è la conferma che il chitarrista è veramente bravo e che se la sa cavare egregiamente anche in territori molto distanti dal rock da classifica.

Un album piacevolmente immaturo, in fondo non vorremmo tutti avere ancora la spensieratezza dei diciott'anni? GB



Indietro alla sezione P

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live |