I primi anni '70 hanno segnato in maniera indelebile la storia del
Rock, hanno saputo smussare e migliorare il ricco fiorire delle risorse
artistiche dei prolifici anni '60. Noi in Italia siamo saliti sul
carro del Rock, viatico di protesta giovanile, soltanto dopo la strage
di Piazza Fontana, mentre all'estero i vari Bob Dylan & company
già agli inizi degli anni '60 si lamentavano della guerra in
Vietnam. Partecipazione, controcultura, aggregazione, volantinaggio,
fanzine, radio libera (e come diceva il buon Finardi "ma libera
veramente!") tutti termini che oggi facciamo fatica a focalizzarne
il vero significato.
Nel 1970 il Rock comincia a prendere piede anche da noi, così
i capelli lunghi, i pantaloni a zampa d'elefante e la necessità
di sentirsi individuo unico al centro dell'interesse, proprio il contrario
dei valori odierni. Nell'aria odora la magia, così le idee
e l'entusiasmo. Lotta, ideali, sudore e consapevolezza. Ecco che allora
i Little Tony, i Bobby Solo ed i Celentano (veri portavoce del Rock
in Italia fino in quei frangenti), si fanno leggermente da parte per
dare spazio a band più "impegnate" e che proseguono
il discorso proveniente dalla prolifica Inghilterra, PFM, Banco Del
Mutuo Soccorso, Area, Orme cambiano le carte in tavola. Proseliti
a iosa, fra cui fenomeni da un disco e via, come Museo Rosenbach,
Alphataurus e centinaia di altri , fra cui i torinesi Procession,
autori di due ottimi dischi come "Frontiera" (1972) e "Fiaba"
(1974).
Beppe Crovella e la sua Electromantic rispolvera proprio un live del
1972 mai edito dei Procession, a testimonianza della provenienza di
questo genere. La band si riallaccia alle nuove leve del Rock, ma
non ai già popolari Deep Purple e Led Zeppelin tanto per intenderci,
ma ai più "grezzi" Atomic Rooster oppure ai Free.
Marcello Capra, oggi noto solista e maestro della chitarra acustica,
forma la band il primo gennaio del 1971 a casa sua e assieme ai compagni
Angelo Girardi (basso), Gianfranco Gaza (voce anche dei successivi
Arti & Mestieri, spentosi nella metà degli anni '80) ed
Ivan Fontanella (batteria), cominciano l'approccio alle cover. Per
motivi lavorativi e quant'altro, la band vede nel tempo stabilizzarsi
con la formazione Marcello Capra, Gianfranco Gaza, Mario Bruno (orago
Hammond), Angelo Girardi e Nico Spallino (batteria).
"9 Gennaio 1972" registrato al Lio Club di Chieri (TO),
è dunque una testimonianza importante di una serata live relativa
ai primi passi della band, in essa traspare la volontà di gridare
al pubblico "ci siamo anche noi!". Un documento schietto,
diretto, nudo, uno schiaffo al music businnes, quello che cerca solo
ed esclusivamente la vendita ed il profitto. La musica ha bisogno
di vendite, vive con quelle, ma anche di spontaneità e della
voglia di vivere l'emozione di una serata dove stare ad un concerto
significa soprattutto ballare, sudare e partecipazione. Con "9
Gennaio 1972" si può quindi godere di uno squarcio della
società giovanile italiana, un documento unico, non interessa
se le canzoni sono cover e di chi (anche se Atomic Rooster, Jethro
Tull, e Free sono di certo un ottimo bocconcino per i rocchettari)
e neppure la qualità sonora che comunque qui penalizza di molto
l'ascolto, è la magia dell'attimo che va avvalorata.
Le chitarre gridano l'entusiasmo giovanile, l'essere e la voglia di
colpire l'ascolto e come dicevo prima, gli Atomic Rooster sanno graffiare
a dovere, per cui "Breakthrough", "Devil Answer"
e "Friday The 13th" sono la spina dorsale del live. "Fire
And Water" dei Free, "We Used To Know" dei Jethro Tull,
insomma molta carne al fuoco e tutta selvaggina!
Grazie ai Procession, grazie a Beppe Crovella, grazie per averci dato
anche se per solo un istante, il sapore degli anni veri del Rock....della
vita reale, non virtuale. Momenti che inesorabilmente non torneranno
mai più, ma che abbiamo incastonato nel nostro DNA di rockers,
grazie anche a voi. MS
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