Rock Impressions

Profusion - RewoToweR PROFUSION - RewoTower
ProgRock Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2012


Dalla terra di Siena arrivano i Profusion (che al loro interno hanno anche componenti di altre nazionalità) con il secondo album, una band ancora giovane con tanta voglia di mettere in mostra le proprie doti, ma che ha già attirato su di se un’attenzione internazionale, infatti questo secondo album esce sulla label americana ProgRock. Il loro sound è legato al prog metal che si è sviluppato sulle orme dei Dream Theater, ma i Profusion non si sono fermati all’imitazione, cercando di trovare una via personale e da quello che ho ascoltato mi sento di dire che stanno riuscendo nel non facile intento di dare un personale contributo al genere.

L’incipit del disco è affidato al tour de force ritmico di “Ghost House”, la band senese ha voluto mostrare subito i muscoli, come a dire “ci siamo”, ma sono le melodie a catturare la nostra attenzione, davvero riuscite. Segue la metallica “Taste of Colours” divisa in due parti, a sorpresa ci sono inserti jazzati, che si amalgamo al metal con una naturalezza sorprendente. La seconda parte ha un inizio romantico affidato al pianoforte, più legata ad un’idea di prog più classico, bello il cantato di Luca Latini, carico di passione, poi il tutto prende delle movenze molto metal e a mio parere perde di fascino, pur restando una prova interessante. “Treasure Island” affronta il tema del mare con una verve molto teatrale che domina il pezzo, un brano epico, con partiture e geometrie davvero personali e convincenti, l’atmosfera è carica di tensione e il pezzo è davvero bello. “So Close But Alone” gioca ad inserire esuberanti ritmi latin ad un contesto prog, esperimento intrigante, anche se alcuni potrebbero faticare un po’ ad abituarsi, ma in certi momenti è davvero geniale, c’è perfino un intermezzo vicino al flamenco. La breve “Tkeshi” offre un’altra chiave di lettura ancora, fra il folk e il tribale, ma è troppo breve e sembra quasi più un divertissement. “Chuta Chani” è un altro pezzo forte del disco, parte con un aura di mistero e cattiveria che pian piano si evolve in un romantico andamento, sinuoso come un serpente ed efficace come un predatore, col cantato entra una melodia molto catchy, con un refrain che si stampa subito in testa, ma non è finita qui, c’è pure un intermezzo che sembra tratto da una partitura classica. Questo brano da solo vale l’acquisto del cd. Anche “The Tower” è divisa in due parti, bella e personale la prima, con un metal intrigante e complesso, ma anche molto melodico. La seconda parte, che è quasi interamente strumentale, mi sembra un po’ uno sfoggio di abilità, questi musicisti ci sanno fare, grande preparazione tecnica, ma preferivo i pezzi dove univano la tecnica alla ricerca melodica, erano più personali e alla fine vincenti. Siamo verso la fine del cd e arriva la ballatona “Turned to Gold”, che propone ancora intriganti inserti fusion che rendono dinamico il pezzo, ancora una volta dominato da belle melodie. Chiude una zampata di energia con “Dedalus Falling”, un volo pindarico giocato su intensi vortici ritmici. C’è anche una traccia segreta alla fine del cd, che riprendendo il brano di apertura aggiunge un pizzido di pepe ad un lavoro che mi è piaciuto dall’inizio alla fine.

RewoToweR è un ossimoro e si basa sul concept di una torre da esplorare in modo ascendente e discendente, concetto intrigante, ad ogni piano della torre un livello diverso, come un gioco elettronico in cui non sai mai cosa ti aspetterà dopo… o se preferite un’immagine più romantica è come la famosa scatola di cioccolatini di Gump. Questi musicisti eclettici hanno fatto un disco coi controfiocchi, vanto del panorama italiano, che è sempre capace di distinguersi. GB

Altre recensioni: Phersu

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