Da Torino l'esordio discografico dei Progetto Luna, Max Paudice (voce
e chitarra), Gionathan D'Orazio (batteria), Emanuele Nifosì
(percussioni) Alessandro De Carne (basso) e Marco Francavilla (tastiere
e programmazione) compongono l'ensemble nativo nel 2009.
Il genere musicale affrontato è un Rock che si aggira fra il
Pop, l'Elettronica, vintage e Funk, mentre i testi affrontano tematiche
quotidiane, sociopolitica e poteri alti, il tutto in maniera molto
semplice e diretta. La ricerca melodica si comporta altrettanto, lasciando
molto spazio alla fantasia compositiva per un risultato gradevole
e soltanto apparentemente scontato. Le differenti esperienze musicali
interne alla band sono probabilmente uno degli ingredienti migliori
che formano l'ossatura dei Progetto Luna e negli undici brani ne abbiamo
riscontro.
Apre "Fastidiosi Rumori", descrizione di incompatibilità
verbale, qui l'elettronica si fonde con una buona fase ritmica percussionistica.
La composizione è lineare ed intelligente, grazie anche ad
un buon arrangiamento. I brevi solo di chitarra stanno a testimoniare
una certa tendenza verso il Rock vintage ed impreziosiscono il lavoro.
Reagge in "Onda", spazio anche a vocalità corali
femminili nel ritornello. Piccole schegge di Litfiba di tanto in tanto
si propongono all'ascolto, d'altronde Pelù e Renzulli hanno
fatto la storia del Rock italiano. Sono molte le melodie vincenti
in tutto il percorso e l'idea di supportarle spesso con arrangiamenti
elettronici e cambi di tempo, risulta vincente.
Nel complesso il suono è avvolgente e ricco di particolari,
ben equilibrato e pulito. Metriche liriche differenti, in stile Ivan
Graziani, nel pezzo "Respira", mentre la musica ci regala
due buoni solo centrali di tastiera e chitarra.
La strumentale title track presenta una band coesa e consapevole dei
propri mezzi, pur trattandosi di un debutto è colmo di esperienza.
Se invece volete ascoltare il lato più melodico e delicato
della band, dovete arrivare a "Quello Che Vorrei", con effetti
eco in stile Pink Floyd, ma dalla classica matrice melodica italiana,
per alcuni versi vicina anche alla PFM.
"Ogni Tanto Sento Le Voci" è un debutto più
che onesto, per molti istanti davvero interessante e con buone melodie,
tutto questo mi fa sostenere, per l'ennesima volta, che in Italia
c'è un sottobosco di ottima frutta, bisogna soltanto mangiarla
e dire a tutti che è buona. Da parte mia faccio i complimenti
e aspetto prove future per capire se ci sono margini di miglioramento,
già così...promossi. MS
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