Sono
rimasto letteralmente rapito dalle splendide armonie emanate da questa
che dovrebbe essere la prima parte di un progetto composito, gli episodi
successivi del quale, a questo punto, attendo con ansia!
Mastermind dell'operazione è il poli-strumentista Hugo Flores
(voci, chitarre, basso, sintetizzatori, percussioni, sitar... inoltre
responsabile della scrittura di queste magnifiche canzoni!), che si
avvale per la presente di uno stuolo di fidati ed ottimi collaboratori,
fra i quali non vanno taciuti i talenti vocali di Linx (del gruppo
Forgotten Suns) ed Alda Reis, oltre ai solos di Vasco Patricio, il
violoncello di Nuno Silva (che si adopera pure al basso) ed il sax
ed il flauto di Paulo Chagas, strumentisti capaci di donare una particolare
luce ai brani ove sono coinvolti, come l'attento apporto ritmico del
batterista Carlos Bateras.
Quattordici pezzi che esplicano la vicenda di un pianeta morente dal
quale la popolazione, a bordo di capienti navi spaziali, diparte alla
ricerca di nuovi mondi da abitare. Affascinante come la musica espressa
dal valente Hugo e dai suoi colleghi, un variegato progressive metal
(ma vi esorto a considerare questo termine come mero punto di riferimento)
ove la tecnica viene messa a completo servizio della riuscita di ogni
singolo brano, ed ove atmosfere spaziali si alternano a momenti di
grande vigore strumentale. Tutte davvero molto belle, le quattordici
tracce di "The floating world", uno splendido affresco sonoro
ove melodia e perizia esecutiva si fondono alla perfezione, facendo
da supporto allo svolgimento della storia, un piacevole affresco fantasy
che vi invito a fare vostro!
Verrà prodotto pure un video, naturale evoluzione di questo
intelligente "Project Creation". Alle prossime puntate!
AM
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