I germanici Project Pitchfork sono sulla scena Gothic Industrial da
quasi vent’anni e hanno nel tempo consolidato la propria reputazione
con una serie di lavori che in larga parte sono entrati nella classifica
dei cento dischi più venduti in patria. Dischi dilazionati
nel tempo, non hanno sfornato cd come cioccolatini, ma hanno cercato
sempre di puntare su lavori di spessore e il pubblico li ha premiati.
Musiche malsane costruite su basi ballabili, con melodie che entrano
facilmente in testa, un mix contagioso fatto di perversione e malvagia
oscurità, eppure funziona. Inoltre la band ha raccolto molti
consensi anche con un intensa attività live che ha toccato
molti paesi, dimostrandosi coinvolgente e trascinante anche in questo
contesto. Poi ci sono decine di collaborazioni con altri artisti della
scena e anche con un regista francese, il tutto ha via via arricchito
la band.
Musica forte e piena di energia quella dei Project Pitchfork, basta
dare l’avvio al cd e si viene subito investiti dal martellante
electro beat malefico, una discesa in mondo buio e angosciante, dove
si aggirano solo creature della notte e strani personaggi, che non
si incontrano volentieri. Tiresias è un personaggio della mitologia
greca, era un profeta cieco, un personaggio che dimostrava di avere
una vista migliore di tante persone vedenti, una metafora suggestiva
su cui costruire un concept. In realtà nel concept della band
questo tipo è stato accecato dagli dei, il prezzo che ha dovuto
pagare per il dono della profezia, l’idea è quella di
denunciare le malefatte (più o meno reali) di chi ci domina,
con un occhio particolare alla religione. Ne esce un disco ipnotico
e ossessivo, dominato da sentimenti di tristezza e sofferenza, una
forma strana di simpatia per le vittime del potere, i testi denunciano
situazioni come l’utilizzo di psicofarmaci sui bambini, l’arruolamento
di ragazzi troppo giovani utilizzati per combattere guerre che non
capiscono nemmeno, l’uso del potere per dominare le persone
e così via. L’album è composto da dieci brani
collegati tra loro da dei “sogni” elettronici, non c’è
una vera pausa tra un pezzo e l’altro, ma ci sono questi collegamenti
strumentali. In chiusura ci sono tre remix del brano “Feel!”
ad opera di [:Sitd:], Noisuf-X e Die Krupps (appena usciti anche loro
sul mercato con un brano remixato proprio dai Project Pitchfork).
Questo è un disco a suo modo scomodo, che tratta tematiche
non facili, difficile dire con quanta onestà, anche perché
le ingiustizie le vediamo tutti, ma a volte la semplice denuncia può
anche diventare l’alibi per non fare nulla di concreto per cambiare
le cose… ma tralasciando queste considerazioni bisogna anche
dire che è molto importante che ci sia qualcuno che cerchi
di riflettere sui problemi. I Project Pitchfork quindi sono un gruppo
non banale e anche la loro musica non lo è. GB
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