Sono passati due anni dall’ottimo Still At Arms Length e nel
frattempo questi ragazzi svedesi hanno consolidato il loro sound fatto
di gothic metal progressivo con accenni anche di doom e black metal.
In effetti la loro proposta è quantomai personale e sembrano
un incrocio fra gli Anekdoten di Nucleus e gli ultimi Tiamat.
La formazione nel tempo è rimasta stabile e questo ha conferito
una coesione ben rintracciabile nel sound della band. Musica disperata
che sublima il dolore e lo esorcizza combattendolo con le sue stesse
armi. Il gruppo è in possesso di una grande tecnica, anche
se sempre contenuta, le vocals sono divise fra i due singers con la
cotrapposizione femmina/maschio che però non segue gli standard
del cantato angelico/growl, ma si adatta di volta in volta al contesto
di ogni singolo brano conferendo uno spessore ancora più deciso
al disco.
Il cd inizia con “WoH II Tsc” che ha una prima parte martellante
di grande impatto, poi subentra una seconda parte sinfonica molto
teatrale e furiosa, una vera scossa. “Heroine” è
un brano pieno di rabbia, ma non lo trovo particolarmente interessante,
molto meglio la traccia successiva che propone la stessa attitudine
aggressiva, ma divisa su linee melodiche diverse. La traccia omonima
parte con un giro molto evocativo che su una base ottantiana innesta
delle linee molto attuali. “Some Gossip…” è
piuttosto lenta e piena di sperimentazioni veramente interessanti,
ma il senso di dolore è inalterato. “Considering the
Gawk,…” è una traccia che aggiunge epicità
e lirismo a quanto espresso finora, una canzone maestosa e drammatica
come poche. Bellissima “Kick You So Hard” un brano che
vi invito ad ascoltare con molta attenzione, perché è
veramente bello.
Altre due ottime tracce sempre originali concludono questo album che
merita tutta la vostra attenzione, i Provenance sono una grande band,
una delle poche che oggi cercano di tracciare un percorso originale.
GB
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at Arms Lenght
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