L’ultimo album di materiale inedito inciso dagli Stones risale
al 2005 e questo è il primo senza l’amico Charlie, che
comunque compare in due brani, ovviamente registrati prima della sua
dipartita. Un disco quindi carico di molti significati e di altrettante
aspettative. Da notare anche la partecipazione di ospiti illustri
come Paul McCartney, Elthon John, Stevie Wonder e Lady Gaga ma soprattutto
Bill Wyman.
Non so perché ma il primo pensiero che ho fatto non era positivo,
mi è venuto in mente Patient Number 9 di Ozzy, un disco di
un artista che non si regge più in piedi, eppure canta come
se fossimo ai tempi di Blizzard Of Ozz e chi è il produttore?
Il talentuoso Andrew Watt che guarda caso è anche il produttore
di questo nuovo titolo.
Detto Questo, Hackney Diamonds ha tutti gli elementi per essere un
disco perfetto, con Jagger che canta con una voce che non sembra invecchiata
di un solo giorno, ci sono brani trascinanti, ballate, il caro vecchio
blues. Il disco funziona dall’inizio alla fine, senza un passo
falso o un cedimento, perfetto, cristallino come un diamante appunto,
esattamente quello che si aspettano i fans, che godranno del rinnovato
miracolo. In pratica è come se avessero scritto un bignami
di tutta la loro produzione, è come se in questo disco avessero
condensato l’essenza di una carriera intera… e che carriera.
Proprio per questi motivi, per questa perfezione, c’è
chi sospetta che ci siano dei sotterfugi, come se non fosse veramente
stato composto dalla band, non sapremo mai la verità. In ogni
caso è un album che piacerà moltissimo a tutti i fans.
Voglio far notare un particolare non secondario, questo disco parla
anche italiano perché uno dei sound engeener è Marco
Sonzini, che sta lavorando ad alti livelli (attualmente in studio
per il nuovo Elthon John).
Per parafrasare il titolo di un famoso film gli STONES NON DEVONO
MORIRE! GB
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