In varie occasioni vi abbiamo detto che la scena polacca sta crescendo
e questa band di moderno metal ne è la dimostrazione. Il gruppo
segue le orme dei System of a Dawn e negli otto anni di vita ha già
accumulato un ottimo bagaglio di esperienze, culminate nei concerti
di supporto a band come Celtic Frost, Kreator, Slayer e Sepultura.
Visionism è il terzo album del gruppo. Il loro metalcore è
infarcito di varie influenze, troviamo melodie prese dal folk locale,
strutture vicine al prog metal moderno e un po’ di crossover,
ne esce una proposta potente e coinvolgente.
Ottimo l’inizio, i primi tre brani sono uno meglio dell’altro,
il sound è granitico e avvolgente, trabocca di energia, spesso
bruta, ma non mancano belle melodie che emergono ogni tanto dai riffing
stoppati delle chitarre. “Frozenthal” è una vera
prova di forza, ma ogni brano cambia spesso ed è difficile
in poche righe descrivere tutto. Spesso mi vengono in mente anche
i Pain Of Salvation, il lirismo dei Rootwater è molto vicino
alla sensibilità di questa importante band ed emerge con prepotenza
in brani come “Freedom”, che è anche il primo dove
sono chiari i riferimenti al folk. “Timeless” è
caos organizzato, molto breve ed aggressiva. Il disco è molto
vario e ogni brano ha una propria fisionomia, ma tutto il lavoro beneficia
di una coesione granitica. Alcune canzoni sono brevi, altre sono complesse
e più strutturate e questo da una interessante varietà
compositiva.
Visionism è un buon disco che meriterebbe di emergere, certo
oggi la scena non è di quelle che aiutano, ma a questa band
non manca la determinazione e l’energia per farsi strada, adesso
serve quel qualcosa in più e il gioco è fatto. GB
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