La carriera di
Corrado Rustici inizia presto, originario di Napoli fonda i Cervello
coi quali realizza uno dei dischi più amati del prog italiano,
anche se per la verità il disco all’epoca non ottenne
grande attenzione. Il fratello Danilo intanto aveva fondato gli Osanna
con Lino Vairetti, una famiglia immersa nella musica. Corrado si sposta
a Londra e li inizia un percorso incredibile, che lo porta a Los Angeles
verso la fine degli anni ’70 chiamato da Narada Michael Walden
e collaborare con alcuni degli artisti più importanti e di
maggior successo degli anni a venire, mi piace ricordare che ha suonato
con Allan Holdsworth, che per me (non solo per me) è stato
uno dei più grandi chitarristi di sempre. La sua carriera si
è legata in particolare a Zucchero, poi possiamo ricordare
le collaborazioni con Aretha Franklin, Whitney Houston, Herbie Hancock,
George Benson, Miles Davis, Eric Clapton, Jeff Beck, John Lee Hooker,
Stevie Ray Vaughn e ancora De Gregori, Pino Daniele, Baglioni, Ligabue,
PFM, Negramaro... Praticamente ha avuto un ruolo di rilievo in moltissima
musica degli ultimi quarant’anni.
Questo suo disco solista ovviamente fa tesoro della sua incredibile
esperienza ma non mira alle classifiche. Rustici non ha perso la voglia
di esplorare e di percorrere strade nuove e in certi momenti mi sembra
di ritrovare qualcosa di Holdsworth, possiamo dire meno etereo, ma
viene da Napoli e l’esuberanza della sua terra emerge dalle
composizioni che sono ricche di vita. Alle tastiere è accompagnato
da Alex Argento. La produzione è perfetta e Rustici alla chitarra
mostra il suo grande talento e gli amanti degli axeman virtuosi non
resteranno delusi. Jazz, rock, ambient si fondono e le basi elettroniche
fanno da tappeto alle sue scorribande chitarristiche. Ci sono diversi
momenti in cui l’ammirazione è inevitabile.
Un album ricco e più complesso di quello che un ascolto affrettato
potrebbe far credere. I suoni sono stratificati e servono più
passaggi per cogliere ogni coloritura, veramente notevole. Se vi piace
la chitarra dovete assolutamente ascoltare Rustici, un musicista che
vi sorprenderà. GB
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