Rock Impressions

Saesciant - Andiamo a Zanzibar Saesciant - Andiamo a Zanzibar
Saesciant Records
Distribuzione italiana: ?
Genere: Rock Demenziale
Support: CD - 2010


La musica è un mezzo di comunicazione altamente variegato. Con essa si esprimono diversi stati d’animo o pareri, oppure storie o sensazioni, un mezzo emotivo con cui comunicare le proprie idee. C’è chi lo fa “seriamente”, ma ci sono anche coloro che vivono le vibrazioni sonore con goliardia e con puro divertimento. I Saesciant sono di Roma, un quartetto che ha gia alle spalle una notevole storia live e diversi singoli, mentre “Andiamo A Zanzibar” è il disco d’esordio. Conosciuti gia al pubblico grazie a dei passaggi radiofonici, Marco Pofi (Voce e Chitarra), Umberto Cutillo (Basso e Voce), Carlo Zambon (Chitarra, Tastiere e Kazoo) e Gabriele Morcavallo (Batteria), suonano con intellettuale ironia ed un gusto per il cantautorato altamente spiccato. Informali con equilibrio, fuggono dalla nostra realtà per necessità di divertimento, quello che riescono a trasmettere all’ascoltatore grazie a dieci brani dalle mille influenze. Tanti i punti di riferimento, da Rino Gaetano a De Gregori, passando per il Reggae oppure per l’Hard Rock dei Led Zeppelin. Alla fine ne scaturisce un suono altamente personalizzato, uno stile indefinito ma pur sempre dotato di una propria spina dorsale.

Personaggi curiosi, donne come Valentina (che vuole un tiro di…) oppure Giovanna, brani come “La Globalizzazione” e “Nicotina”che potrebbero essere benissimo usciti dalla chitarra di Ivan Graziani, sono intriganti e fanno muovere il piede a tempo di musica.
Ma sono poi così “alternativi” i Saesciant? Se andiamo ad analizzare l’operato, in fondo non è altro che quello che ognuno di noi ha dentro represso, quel bambino divertito che vuole fuggire per divertirsi. Non a caso per i nostri è bello andare a Zanzibar. Tuttavia i testi restano sospesi in equilibrio fra ironia e realtà. Attenzione, non confondete questo Rock goliardico, con quello composto da Elio, diciamo che per certi versi potrebbero esserci dei punti di contatto, ma l’ironia stile Gaetano è quella che qui prevale. Una buona tecnica strumentale ed una produzione sonora più che discreta, fanno accrescere di un punto il gradimento di questo album.

E’ una musica che accomuna, diverte e fa cantare, ma allo stesso tempo anche pensare. Qualità d’insieme per un risultato che consiglio a tutti coloro che godono dell’ironia tipicamente italica, oggi più che mai ne abbiamo bisogno… Come si dice…canta che ti passa. Sapete cosa vi dico? Andiamo a Zanzibar che è meglio. MS


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