Stefano Scioni è il responsabile di questo progetto molto particolare.
Stefano è un bassista ed ha suonato con gli UDE, una band di
indie rock attiva tra Piacenza e Cremona. Questo suo progetto è
condiviso con il batterista Alessandro Zaccheroni che, oltre alla
batteria, si occupa anche della produzione, registrazione e masterizzazione
del disco. Solo in un brano è presente il batterista Federico
Re.
Musica sperimentale, con il basso che viene usato in modo non convenzionale,
Stefano cerca infatti di trarre tutto il possibile da questo strumento
che molti vedono solo come ritmico. Ci sono già diverse esperienze
di questo tipo, penso ai bravissimi Beehoover, ma non sono i soli.
La musica di Scioni è oscura, non tanto per le sonorità
offerte dal basso, ma perché esprime un tormento, una ricerca
introspettiva che graffia le corde più intime dell’ascoltatore.
Musica che interroga e offre una chiave di lettura molto personale.
Il disco è piuttosto lungo e nelle quindici composizioni proposte
cosente di esplorare a fondo le intenzioni di questo artista fuori
dal comune.
Discorsi Distorti offre una versione alternativa della musica a cui
siamo abituati, il carattere sperimentale di questo lavoro comunque
non lo rende di difficile fruizione, Stefano è riuscito a comporre
brani che riescono a comunicare con l’ascoltatore e che denotano
una intrigante profondità. GB
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