Rock Impressions

Self Portrait - Fishes Were Everywhere

SELF PORTRAIT - Fishes Were Everywhere
Andromeda Relix
Genere: Prog


L’Andromeda Relix tiene a battesimo il primo lavoro dei parmensi Self Portrait, una band che si muove tra neo prog e reminiscenze settantiane. Una lunga gestazione ha portato i brani presenti in questo album in una forma matura e si sente che il gruppo si muove con sicurezza.

Il disco è composto da sei lunghe tracce, che si strutturano abbondantemente sopra i sette minuti. L’iniziale Moontrip è costruita su un groove di basso importante di Martino Pederzolli e un drumming preciso ma non invadente ad opera di Luigi Mazzieri. Su queste ritmiche si lanciano le evoluzioni del tastierista Giorgio Cimino, col suo suono vintage pieno di gusto. Tiergarten è dominata dalla voce del cantante e chitarrista Marco Fulgoni che ricorda vagamente quella di Ian Anderson, la sua pronuncia in inglese non è proprio fluida, ma si lascia ascoltare. La parte strumentale di questo pezzo rappresenta uno dei momenti che ho apprezzato di più del disco, personale l’assolo di chitarra piazzato verso la fine. Enoch ha una struttura molto “classica” è uno dei momenti più vintage prog del disco, il gruppo riesce a costruire un’atmosfera oscura convincente, ancora una volta il lavoro delle tastiere è determinante. I restanti tre brani non presentano particolari novità, hanno una propria fisionomia senza stravolgere quanto già ascoltato. Nell’ultimo assolo di chitarra Fulgoni mostra il suo amore per Gilmour.

Una buona prova d’esordio, ma il vero carattere della band lo vedremo nei lavori futuri. La buona partenza ora deve essere confermata. GB


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