Non sono giovanissimi e di loro si sa molto poco, sono un trio di
recente formazione e vengono da Biella. Hope è il secondo album,
in precedenza avevano realizzato anche due Ep. La loro proposta musicale
affonda le radici nel grunge e nel post grunge, oltre ai soliti nomi
penso a gruppi come i Nickelback, che alla forza prorompente della
musica di Seattle hanno aggiunto una spiccata vena melodica. Questa
è anche la direzione intrapresa dai Seraphic Eyes, che sfoderano
una grinta invidiabile a cui aggiungono ottime doti melodiche.
Sebbene qualche richiamo sia inevitabile, le tredici canzoni proposte
nel presente album appaiono varie, personali e convincenti, con momenti
più contagiosi ed altri più ruvidi, ma la rabbia è
sempre dominata dalla voglia di fare brani che funzionano. La cosa
che mi ha colpito di più è che il disco mi è
piaciuto dall’inizio alla fine e questo non è da poco.
Bella la voce roca di Al, praticamente perfetta per il genere, mentre
Laura al basso e Azza alla batteria forniscono la spinta giusta.
Hope anche nei testi denota una certa profondità, trattando
spesso temi attuali, ma in fondo è un titolo che incita alla
speranza. GB
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