La band si è formata nei primi anni ’70 nella provincia
romana e ha subito il destino di tante formazioni che, per svariati
motivi, non sono riuscite a lasciare tracce discografiche, nonostante
il valore della musica proposta. Come spesso accade, grazie alla passione
e alla tenacia riemergono dalle nebbie del passato progetti che meritavano
sorte migliore.
Così ecco che ci troviamo tra le mani questo primo album dei
Sigmund Freud che contiene cinque brani del loro storico repertorio,
risuonati per l’occasione, e un sesto che ripropone un medley
di vecchie registrazioni. Fin dalle prime note si respira a pieni
polmoni l’aria del nostro classico prog rock sinfonico. Belle
le partiture strumentali, un po’ penalizzanti i testi, ma a
questo ci siamo abituati da tempo. La varietà compositiva è
l’elemento di forza di questi musicisti, un linguaggio ricco
grazie anche alla presenza di diversi strumenti come il flauto e il
sax, che vengono innestati in modo piacevole. La base è un
rock incalzante che fa da base di lancio per gli assoli, che si presentano
sempre ben calibrati. Musicalmente trovo la proposta di questo gruppo
davvero piacevole. Discorso a parte per le registrazioni proposte
nella bonus track, che risentono troppo dei poveri mezzi utilizzati
per registrarle, sicuramente interessanti per i cultori del movimento,
ma temo non rendano giustizia alla storia della band.
Risveglio è un disco interessante, che presenta qualche ombra,
ma che gli appassionati di prog sapranno apprezzare. GB
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