Rock Impressions

Space Traffic - Numbness SPACE TRAFFIC - Numbness
Selfproduced
Genere: Psichedelia / Rock
Support: CD
- 2018


Gli Space Traffic sono un trio al debutto discografico, prendono il nome da un episodio accaduto durante la missione Apollo del ’69 e credo che questo riferimento sia anche una chiave di lettura della loro proposta musicale, che pesca nel passato cercando un approccio fresco e moderno.

Il disco parte con il brano eponimo, si respira subito un’aria vagamente retrò, si aggirano fantasmi dei primi Pink Floyd, ma come detto c’è anche un’attitudine attuale che rende molto fruibile il pezzo. Psichedelia unita a belle melodie e un incedere sicuro fanno di questo titolo un intrigante mix di passato e presente. L’atmosfera beat psichedelica la ritroviamo anche nella beatlesiana “U Say U Love Me” e ancora emerge una sana voglia di fare musica che sia memore del passato, ma anche buona per le nuove generazioni. “Time Machine” è in bilico tra garage rock e il primo hard rock, buono l’incedere incalzante che mette voglia di muoversi. “Powder & Pride” è una piacevole ballata malinconica che spezza un po’ il ritmo del disco. “Hails of Love” gioca col blues, mentre “Mirror Game” mi sembra il primo brano veramente personale, dove le reminiscenze del passato prendono una piega personale e convincente. Così è anche “Tear it Down”, un brano meno immediato dei primi ascoltati, ma più personale. Con “Fire From the Depth” la band arriva a citare il glam rock riuscendo ad essere convincente anche in questo contesto, gran bel pezzo. Con “The Dream” si torna alla psichedelia e si chiude in modo convincente la parabola del disco.

Essendo un debutto ci sono alcuni difetti a livello di registrazione, ma la qualità delle idee messe in campo è tale da consigliare questa band, che potrebbe regalarci grandi soddisfazioni coi prossimi lavori. GB



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